Crowdfunding: un evento nell'evento
Il movimento nato a supporto del Festival Internazionale del Giornalismo ha generato oltre 11.500 contenuti unici coinvolgendo una community di migliaia di utenti.
I numeri
Abbiamo rilevato oltre 11.500 contributi in poco più di un mese con un picco il 2 novembre, giorno dell'incontro pubblico di Perugia per lanciare la raccolta fondi.
Twitter si conferma il principale veicolo di comunicazione e partecipazione: i tweet sono ben 11.261, che vedono coinvolte più di 3.700 persone.
Le parole
Le due tag cloud che seguono, una per la parte Twitter ed una per gli altri contributi, evidenziano una sostanziale omogeneità semantica.
La tag cloud 'Altri contesti' mette in evidenza:
- Il senso più profondo del crowdfunding, che può essere riassunto nelle parole scelte da una studentessa e aspirante giornalista di Brescia: "un do ut des virtuale" (link).
- Gratitudine e vicinanza a IJF anche nei racconti dei volontari, forse i migliori testimonial della manifestazione:
Ho aderito all'iniziativa di crowdfunding per l'International Journalism Festival 2014. Mi sembra il minimo per quello che ho ricevuto a Perugia in due edizioni passate (2009 e 2010): non ho pagato mai nulla, neanche un'iscrizione, neanche un biglietto, e ho potuto frequentare incontri e workshop di alto livello. Il Festival deve continuare: è una delle poche occasioni di formazione e confronto che esiste in Italia nel settore. Penso soprattutto ai ragazzi, ai volontari: non dobbiamo togliere almeno a loro questa occasione unica (link)
O ancora:
- Non solo un incontro per gli addetti ai lavori, ma un grande momento di consapevolezza civile, di creatività e di cultura, che richiama pubblico nazionale ed internazionale, che coinvolge gli studenti di licei e università, il mondo politico e intellettuale (link)
Nella tag cloud delle conversazioni su Twitter spiccano le parole chiave della campagna a sostegno di IJF cominciata subito dopo l'annuncio della probabile cancellazione del Festival. L'appuntamento di Perugia - irrinunciabile momento di incontro per appassionati ed esperti di "giornalismo" e "journalism" - riceve numerosi attestati di solidarietà. E la strada scelta per "saveijf14", il "crowdfunding", suscita grande interesse e voglia di partecipazione negli amici del Festival, che leggiamo in parole come "sfida", "donate" e "support". In rilievo anche i termini "live", "incontro" e "diretta", che si riferiscono all'incontro pubblico del 2 novembre, mentre "grazie" e "thanks" rendono omaggio agli sforzi degli organizzatori e dei tanti sostenitori di IJF, che si terrà nuovamente a Perugia anche nel 2014.
Per analizzare l’evoluzione nel tempo delle conversazioni su twitter, abbiamo anche realizzato uno streamgraph dei termini chiave,
(clicca per ingrandire)
Le adesioni in rete
La campagna di crowdfunding è diffusa su importanti testate giornalistiche e agenzie di stampa online, concordi nel definirla "il progetto di crowdfunding più ambizioso mai realizzato in una piattaforma culturale". Giornalisti e professionisti della comunicazione si attivano anche attraverso i loro blog e le loro pagine Facebook personali, come nel caso di Andrea Riscassi (RAI) o Chiara Beretta Mazzotta (Radio 105). Partecipa - e ci tiene a farlo sapere ai suoi 141mila fan di Facebook - anche l'azienda tessile Caprai, nata nel perugino e conosciuta in tutta Italia per i braccialetti Cruciani.
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La mappa di connessioni, rispetto a quella delle primissime ore dell’annuncio, evidenzia l’esplosione di una community che si è stretta intorno IJF nel primo dei 3 mesi previsti per il crowdfunding. Qui potete scaricare la mappa a dimensione naturale. Oltre ai nodi centrali dell’account ufficiale dell’evento e ad Arianna Ciccone, si possono notare Anna Masera, giornalista de La Stampa molto vicina al Festival Internazionale del Giornalismo e Chiara Spinelli (@chiarapeggy), vera e propria community manager durante questo crowdfunding. Grande sostegno al crowfunding è arrivato da giornalisti stranieri come Steffen Konrath.