CARMINATI E IL CAVEAU DEI MISTERI D’ITALIA

Estate 1999. La notte tra il 16 e 17 luglio viene compiuto uno strano furto al caveau di massima sicurezza del Palazzo di Giustizia a Roma, a piazzale Clodio. Quattro i ‘cassettari’ (chiamati così in gergo romano per descrivere gli ‘esperti’ in apertura di cassaforte) ingaggiati per aprire le cassette di sicurezza presenti nel caveau, diretti durante il furto da un quinto criminale, conosciuto con il nome di Massimo Carminati.  147 su 900 sono le cassette aperte, contenitori di proprietà di magistrati, giudici e avvocati coinvolti nei più importanti casi giudiziari italiani.
È Lirio Abbate, nella serata di giovedì 6 aprile 2017 nella Sala dei Notari, a raccontare ancora una volta i fantomatici meccanismi che muovono la più grande associazione mafiosa romana: Mafia Capitale. Lo racconta nel dettaglio nel suo ultimo scritto ‘La lista’, edito da Rizzoli nel 2016.
Il furto al caveau rappresenta uno spartiacque nella vita criminale di Carminati, già precedentemente accusato dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli, del depistaggio durante le indagini per la strage alla stazione di Bologna, di associazione mafiosa e appartenenza alla Banda della Magliana.  Arrestato per la prima volta nel 1981 durante una fuga in Svizzera, verrà processato nuovamente per il furto al Palazzo di Giustizia a Roma, scontando solo due quei quattro anni in prigione per indulto e buona condotta.  Per il mondo criminale, soprattutto di destra, Carminati diventa un modello da seguire, trasformandosi del nuovo ‘Re di Roma’. L’ultimo arresto risale al 1 dicembre 2014, con l’accusa di associazione mafiosa: i magistrati lo identificheranno come il capo di una nuova associazione criminale, detta Mafia Capitale.
Abbate, alla fine dell’incontro ringrazia tutti quei giornalisti, soprattutto di provincia, che con coraggio e dedizione svolgono il loro mestiere di ricerca della verità. Lancia un monito a tutto il popolo romano, invitandolo a denunciare tutto il sistema mafioso, come già da tempo succede nelle regioni del sud Italia, dove la criminalità si combatte senza omertà.

Elena Brozzetti