Si assestano intorno agli stessi livelli di ieri le citazioni del Festival sui social. Nel progressivo dei primi tre giorni vengono raggiunte le 20mila menzioni sui diversi canali social monitorati[*] per un totale di 251 milioni di impression potenziali.
Picco massimo per intensità intorno a mezzogiorno quando Adam Mosseri, vice presidente del news feed di Facebook, ha raccontato come funziona l'algoritmo che regola il feed e la visibilità dei post. Narrazione alla quale è seguito un confronto con Jeff Jarvis e i gli spettatori che hanno posto domande sia direttamente in sala che attraverso Twitter utilizzando l'hashtag #ijf17facebook .
Inoltre, proprio l'account del VP del news feed di Facebook: @mosseri è stato il più citato in assoluto della giornata [sempre dopo @journalismfest, naturalmente]. Dinamiche che si confermano analizzando i topic che hanno riscosso maggior attenzione nell'arco della giornata. Si osserva, appunto, un picco verso le 12:00 di #ijf17facebook, che raccoglie 700 citazioni, poco meno di quelle relative al festival in generale [964], con @journalismfest e #ijf17, che naturalmente sono quelli più utilizzati durante tutto l'arco della giornata, come mostra l'infografica sottostante.
La riflessione di maggior interesse sulle "fake news" e il ruolo dei social proviene da Giovanni Boccia Artieri, che scrive su Facebook «Le soluzioni di repressione delle fake news da parte delle piattaforme, anche da parte di terze parti, sono un cerotto che cerca di fermare un'emorragia di un taglio che ci siamo auto inflitti ed un'inutile soluzione pseudo-tecnica ad un problema culturale».
Riflessione molto vicina concettualmente a quella proposta da DataMediaHub ancor prima del dibattito, che a commento dell'iniziativa di Facebook lanciata sempre ieri in 14 nazioni, Italia compresa, scriveva: «Si tratta certamente di iniziative positive che però personalmente non credo che avranno nel complesso un grande impatto sul fenomeno poiché mi pare estremamente improbabile che la maggioranza delle persone adotti improvvisamente comportamenti “virtuosi” al riguardo. Credo inoltre che sia un errore delegare a Facebook un ruolo che invece dovrebbe essere dei media, che così facendo potrebbero perdere ulteriormente di rilevanza».
Top hashtag, oltre a quello ufficiale del Festival, è stato #Regenileaks, a commento sui social del panel organizzato per tirare le somme del lavoro de l’Espresso, che ha creato RegeniLeaks, una piattaforma web con la quale una squadra, composta da giornalisti e hacker, ha raccolto informazioni e denunce sulle violazioni dei diritti umani perpetrate in Egitto dai servizi segreti, e per immaginare il futuro del whistleblowing come metodo di indagine.
I tre account che hanno prodotto i maggior volumi di post sui social sono stati quello di Social Reporters, interessante iniziativa sia sotto il profilo della narrazione giornalistica che per quanto riguarda l'auto-imprenditorialità dei giornalisti, @ArturoMag50PG, account del "Circolo Magnifici Cinquantenni Perugia. Arturi brizzolati", e @FestivalStorie1, profilo Twitter dei praticanti del XIII biennio della Scuola di Perugia al Festival Internazionale del Giornalismo di cui si è già parlato nell'analisi pre-Festival pubblicata il giorno di inizio dell'evento.
La word cloud sotto riportata riepiloga le parole chiave, i temi e gli account che hanno ottenuto maggior partecipazione Venerdì 07 Aprile.
Infine, per quanto riguarda specificatamente i canali social ufficiali del Festival, il tweet che ha ottenuto maggior engagement è quello che segnalava la piattaforma per seguire in streaming gli eventi della manifestazione.
Sulla fanpage di Facebook, a conferma di come il contesto sia diverso anche in termini di interessi prevalenti, il post che ha generato maggior coinvolgimento ieri è quello dell'incontro-spettacolo con Marco Travaglio.