“Una storia così grande” Luca Valtorta incontra Negramaro

Nella Sala dei Notari, il Festival Internazionale del Giornalismo chiude in bellezza l’edizione 2015 con “Una storia così grande”, ovvero i Negramaro, gruppo musicale salentino, che si raccontano.

Il frontman della band, Giuliano Sangiorgi e Andrea Mariano, tastierista, si sono confrontati, hanno scavato nei loro ricordi e nei progetti futuri intervistati dal giornalista Luca Valtorta.

“In un festival dei giovani, porta aperta per il futuro, mi piace l’idea di raccontare la vostra storia, perché è una bella storia, fatta di tanto lavoro”. Così Valtorta ha introdotto i due componenti della band in quella che è stata definita la “serata dei ricordi”.

Sangiorgi e Mariano hanno ripercorso gli anni dei banchi universitari,  quando i componenti della band si sono incontrati e hanno iniziato a costruire, nella loro terra, quello che sarebbero diventati : “Il Salento è sempre stata la patria della musica originale, per noi era una piccola Londra” – ha spiegato il cantante, che continua – “Se si pensa che il Salento fosse privo della materia prima, non è vero. Nei miei ricordi non c’è una terra disagiata. Credo che il sud del mondo sia sempre una zona proficua, perché dove c’è carenza di lavoro si sono sempre sviluppati grandi intelletto, secondo me. E comunque – ci ha tenuto a precisare – non ci siamo mai accorti delle difficoltà che c’erano per fare musica, perché era ed è ciò che ci piace fare”.

Ed è proprio rielaborando le proprie radici musicali, come quelle derivanti dalla taranta, ma non solo, che i Negramaro hanno prodotto la propria musica: “Noi ascoltavamo dischi attingendo dal metal, dal pop, dal rock e – ha spiegato Andrea Mariano  - quando vivevamo assieme c’era uno scambio musicale che ci ha aiutato tantissimo”.

Durante il confronto è emerso anche il tema talent e, a riguardo, Sangiorgi si è espresso in modo piuttosto positivo, difendendo tutto ciò che è musica e passione: “Io credo che quando si ha un talento davanti, bisogna dargli la possibilità di avere una vita lunga, sempre che ci si voglia mettere in gioco. Chiedo perciò ai discografici e ai giornalisti di non chiudere le porte in faccia a chi è passato, anche per un minuto da un talent o ha fatto un disco sbagliato. Abbiate l’orecchio sempre aperto”.

La serata non è stata fatta solo di parole ma anche di musica. Immancabili alcuni brani come “Mentre tutto scorre”, “Un amore così grande” che ha aperto l’evento, o “Meraviglioso”. E, a proposito degli ultimi due brani, si è parlato dei grandi della musica di sempre: “Io guardo chi sono io, ma aver riportato in auge, tra i giovani, alcuni grandi artisti è stato qualcosa di bello”  ha spiegato Giuliano. “Noi guardiamo agli artisti del passato come punto di riferimento, ma sono altissimi se uno non li riadatta, non ricomincia. E non è vero che non possiamo toccare i grandi: li possiamo cantare, storpiare, farli nostri. Questa si chiama libertà”.

I Negramaro sono una band che guarda al passato, alle proprie radici, ma anche al futuro. Importante è il viaggio in America che hanno da poco fatto ma, ci hanno tenuto a precisare, non perché siano esterofili, bensì il loro obiettivo è stato quello di rafforzare la propria unione musicale e avere maggiore obiettività di giudizio della propria musica in un contesto che fosse più neutrale.

Dopo aver ricordato ed omaggiato il padre di Lorenzo Cherubini, Mario, scomparso proprio in questo giorno, con “Mentre tutto scorre”, brano a cui lo stesso Jovanotti ha collaborato, i Negramaro hanno lasciato i loro numeroso pubblico con uno scoop: “Prima dell’estate ci sarà una sorpresa – ha rivelato Giuliano Sangiorgi – e quello che uscirà, lo dico , è il disco della mia vita perché parte da una esperienza negativa che però ha dato maggior senso alla vita stessa”.

Angela Zicolella