Rassegna stampa

La prima rassegna stampa della quarta edizione del Festival Internazionale del Giornalismo si è tenuta nella Sala Maggiore dell’Hotel Brufani. Diego Bianchi (in arte Zoro) e Antonio Sofi hanno coinvolto il pubblico nella lettura comparata dei principali quotidiani, il tutto accompagnato da una ricca colazione offerta da Vodafone (sponsor del festival).

La rassegna è stata caratterizzata, oltre che dal confronto sul diverso linguaggio giornalistico con cui è trattata una stessa notizia, dalla dissacrante ironia di Bianchi. Grazie a questa sua qualità, dire rassegna stampa è fare un torto alla conversazione di questa mattina, uno spazio dedicato alla libera espressione di due intelligenze brillanti che non sono state meno appassionanti di Michele Serra e Vittorio Zucconi, protagonisti della precedente edizione. Prima di guidare tra i titoli il pubblico, Bianchi ha chiesto quali fossero le notizie del giorno. Tra i titoli strillati: “Marchionne, la lite nel Pdl, Balotelli, il caso Fiat”. Proprio con quest’ultima notizia si entra nel vivo della rassegna stampa, analizzando il modo dei principali quotidiani di trattare una notizia. Bianchi evidenzia quanto siano tecnici gli articoli de La Stampa a differenza, invece, de Il Manifesto che, puntando sull’efficacia della satira, scrive: “La Fiat raddoppia, una pedata per chiappa!”. Dovrebbe essere invece fondamentale il linguaggio, elemento che qualifica e identifica un giornale.

Si passa al caso Pdl: Zoro chiede al pubblico pareri su quanto accaduto e poi fa un giro tra i vari titoli; a colpire maggiormente è  quello de Il Giornale: “Basta liti, andate a lavorare!”.

Fermata la ruota delle notizie per un po’, Bianchi e Sofi proiettano un video sul congresso nazionale del Pdl, per poi commentare ancora insieme un’altra notizia: la nascita della Fondazione democratica di Veltroni. La rassegna stampa viene conclusa leggendo la prima pagina de Il Fatto quotidiano, che riporta una notizia trascurata da molte altre testate, ovvero: “Sud, la grande discarica. Il veleno della camorra inquina mezza Campania, la magistratura dichiara disastro ambientale”.

Serena Scarinci

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