Ha introdotto e mediato l'incontro Gustavo Marin, franco-cileno, direttore del Forum Sociale Mondiale, ha aperto il confronto sulle sfide e le direzioni future del Forum Sociale, sulle nuove frontiere della governante mondiale e su come media e movimenti sociali intervengono oggi nella costruzione di processi di democraticizzazione.
Secondo Marin sembra che il Forum si sia sviluppato ed abbia avuto una risonanza, ovviamente grazie ai media, solo fino al 2005. Ricorda che il primo FSM (Forum Sociale Mondiale) si è svolto a Porto Alegre (Brasile) nel 2001 e che vi parteciparono circa 12.000 persone provenienti da ogni parte del mondo. Cosa è accaduto? Come mai l'attenzione dei media è scomparsa? Perchè la ricchezza accumulata dal Forum in questi anni non è stata utilizzata contro la crisi che stiamo vivendo? A questi quesiti tenta una risposta per primo Patrick Piro, giornalista indipendente della testata francese "Politis".
Piro si ritiene d'accordo con le affermazioni di Marin e rafforza il concetto ricordando che al primo FSM vi fu una sessione in videoconferenza fra alcuni rappresentanti del FSM e alcuni del Forum Economico Mondiale che si stava tenendo a Davos (Svizzera) e che questo avvenimento era stato sintomo di rinnovo ed apertura, anche proprio a vedersi: da una parte donne africane con vestiti variopinti, tipici dei loro Paesi di provenienza, dall'altra uomini in giacca e cravatta che venivano da un mondo completamente differente.
Il punto è che il FSM nel 2001, a circa 10 anni dalla caduta del Muro di Berlino, rappresentava una novità assoluta ed ha portato anche importanti conseguenze: nel 2002 venne eletto presidente in Brasile Luis Inacio Lula da Silva, candidato del PT (Partito dei Lavoratori Brasiliano), che l' anno prima aveva sostenuto il FSM.
Piro ammette una sorta di dispersione dal 2006 all'ultimo incontro; questo è dovuto anche al fatto che ai successivi FSM non hanno partecipato più le personalità che vi erano all'inizio.
Il senso del Forum deve essere quello di rappresentare una piattaforma pubblica e non un movimento politico.
Interviene Pedro Santana, presidente Viva la Ciudadanìa, Colombia. Secondo Santana, la mancata attenzione dei media sul FSM è dovuta a due conseguenze del neo-liberalismo: la privatizzazione della comunicazione e l'indebolimento dell'organizzazione del dei movimenti sociali che ovviamente hanno ostacolato la loro evoluzione. Il Forum fece notizia nel 2003 perchè si oppose fortemente all'invasione dell'Iraq da parte delle truppe nord-americane.
Prende la parola Giampiero Rasimelli vice presidente Agenzia per le Onlus Rasimelli pone l'attenzione sul fatto che i media si sono interessati solo ai disordini che il Forum poteva produrre.
A questo punto interviene Flavio Lotti, coordinatore nazionale Tavola della Pace; Lotti fa notare che il FSM è un evento positivo e che i media non amano raccontarli. Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali parla di un egoismo e di una chiusura nazionali e in qualche caso regionali. Bisogna risolvere i problemi partendo dalle piccole realtà se vogliamo avere dei risultati con quelle grandi.
Chiara Napoli