Giornalismo ambientale, linguaggio, divulgazione ed educazione, questi sono stati i temi trattati nel workshop “Dall’informazione alla formazione”. Protagonisti i giovani delle scuole medie superiori, i quali attraverso interventi e quesiti hanno creato un dialogo educativo con esperti giornalisti del settore ambientale, come Alessandro Ferruggia giornalista de Il Resto del Carlino, Gaetano Prisciantelli Wired e Free Lance ed infine Marco Gisotti direttore Modus Vivendi.
Sono i giovani infatti ad essere sempre più i destinatari di un’informazione che ha come obiettivo quello di “educare” e“creare coscienze” , è molto discusso infatti il rapporto tra scuola e informazione. Anche la scuola come l’informazione sta subendo una trasformazione; il modello del sapere non ha più una fonte chiara tanto da modificare il rapporto tra insegnante e allievo. Le migliaia di fonti creano un grande disfattismo umano, un disorientamento di interessi, privilegiando i messaggi che “assolvono i rischi”. Assolvere i rischi significa allontanarsi dal pericolo e non prendere atto dei molteplici “cambiamenti”.
Il workshop ha abbracciato argomenti di grande rilevanza, dal cambiamento climatico al mondo scientifico, molte volte messo in discussione e ritenuto non attendibile, dagli interessi economici al cambiamento, in base alle sensibilità politiche diverse. Quali sono le risposte dei giovani alunni dinnanzi alle tante domande e alla situazione di “stallo” attuale?
I giovani rispondono così: educazione sostenibile, comportamenti ecologici quotidiani, strumenti adeguati, attendibilità del giornalismo ma soprattutto “coerenza tra parola d’ordine e regola” . In un mondo dove le notizie diventano sempre più frammentate il compito dei Media di educare la popolazione su temi globali diviene sempre più difficile ma diviene sempre più necessaria per la vera trasformazione: la parola d’ordine che diventa regola.
Roberta Lulli