Un interessante laboratorio giornalistico sul tema del giornalismo universitario. Cinque i relatori intervenuti, offrendo al pubblico in sala la propria personale esperienza nel campo.
Si è partiti da Gioa Lovison, che ha illustrato il lavoro complesso svolto da Raduni, un’associazione di operatori radiofonici universitari. L’associazione, nata del 2006 su iniziativa di un gruppo persone accomunate dalla passione per la radiofonia universitaria, si propone di promuovere la ricerca e la sperimentazione in ambito radiofonico, riconoscendo e valorizzando la sua autonomia rispetto agli altri mezzi di comunicazione. A seguire è intervenuta Jessica Camargo, direttrice dell’UniversitArea, rivista nata in seno all’università di Firenze quale finestra sull'ateneo. Ha evidenziato il percorso che ha portato il giornale, dapprima solo cartaceo, ad aprirsi al mondo online dei blog e dei social network, quali Twitter e Facebook, per dare agli studenti la possibilità di trovare un posto dove poter mettere in pratica ciò che avevano appreso nei propri corsi universitari e sperimentare.
Si è passati poi a Nicola Cappelli, direttore di Orizzonte Universitario, progetto nato nel 2005 presso l’Università statale di Milano e successivamente ampliatosi coinvolgendo l’Università La Sapienza di Roma e l’ateneo di Bari, il cui scopo è quello di promuovere il dibattito culturale universitario. E’ stato poi il turno di Romeo Perrotta, direttore di Ustation, il primo media social network in Italia che aggrega informazione e contenuti prodotti dai media universitari e dai singoli producer, una piattaforma cross-mediale che raccoglie informazione e infotainment autoprodotto e partecipativo.
Moderatore e, nel contempo, relatore dell’incontro Roberto Chibbaro, direttore di Unimagazine, magazine online dedicato agli studenti universitari che offre notizie e curiosità su atenei, associazioni studentesche, conferenze e bandi, ma anche ciò che riguarda il tempo libero.
Sono emersi con chiarezza dai vari interventi alcuni punti chiave, comuni alle diverse realtà presenti. In primis è stata ribadita l’importanza fondamentale delle riviste universitarie quali palestre per gli studenti e serbatoi ai quali i giornali nazionali da sempre attingono e si spera continueranno a farlo. Il giornale universitario offre allo studente un’occasione reale di confronto e di crescita, nonché una maggiore attenzione verso il proprio lavoro. E gli conferisce una libertà fondamentale: quella di sbagliare, perché anche e soprattutto attraverso gli errori lo studente si forgia al mestiere di giornalista. Il carattere prevalentemente di nicchia, tuttavia, ne determina anche una sorta di invisibilità a livello nazionale. Nella maggior parte dei casi queste piccole realtà sono costrette a lottare per poter sopravvivere, contro la mancanza di fondi e, più in generale, di interesse. Non bisogna sottovalutare l’informazione contenuta in questi mezzi, valida tanto quanto quella riportata nei quotidiani e, a volte, anche più variegata, riportando punti di vista nuovi e diversi.
L’incontro si è concluso con una considerazione, condivisa dai relatori e dal pubblico. Le realtà dei giornali universitari svolgono un’azione cruciale nella formazione umana e professionale degli studenti e, come tali, meritano un maggiore sostegno e considerazione da parte del governo.
Elena Cersosimo