Io pago, tu paghi, egli paga: il futuro dei modelli di business delle news

L'evoluzione dell'accessibilità alle notizie online e le nuove modalità di guadagno per chi vuole fare informazione nella rete sono stati il centro di un'animata discussione durante il journalism lab delle 17.00 in Sala Lippi. Sempre più quotidiani richiedono un abbonamento per la visualizzazione dei propri contenuti online, e strumenti come l'I-Pad sembrano spingere in questa direzione.

Antonio Rossano, fondatore dell'Associazione Pulitzer, ha parlato del progetto Youcapital come nuovo modello per il giornalismo, dove le inchieste più interessanti proposte dagli utenti, vengono scelte e promosse con incontri e donazioni.

Grande fiducia nel citizen Journalism anche da Marco Di Gregorio, fondatore di C6TV, che sottolinea l'importanza dell'accessibilità gratuita alle notizie, partendo dalla propria esperienza personale con il suo canale televisivo online, che avrebbe raggiunto i siti dei grandi quotidiani e il grande pubblico proprio con la liberalizzazione dei contenuti.

Più critica Enrica Garzilli, fondatrice dell'Asiatica Association che da anni diffonde nel web pubblicazioni su storia e cultura asiatica. La tesi della Garzilli, con la forza della semplicità, afferma che non è possibile diffondere gratuitamente articoli senza un ente finanziatore alle spalle e chiama alla memoria i problemi legali spesso legati a lavori non tutelati dal Copyright. Proprio su questo argomento si sono concentrati gli animati interventi del pubblico, tra cui spicca quello del professor Arturo Di Corinto, esperto e strenuo sostenitore di Creative Commons e Open Source.

-Niente in contrario- ha chiuso la Garzilli, rimarcando però come il pagamento dei contenuti sia spesso una garanzia di qualità, non di rado carente nel giornalismo online.

Carlo Vitali Rosati

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