La presentazione del nuovo mensile "E" di Emergency, in edicola da pochi giorni, è stata aperta, purtroppo, con il saluto in memoria del compagno Vittorio Arrigoni. Ieri sera, infatti la notizia della morte a Gaza del "reporter-testimone". Maso Notarianni, codirettore, nel ricordare Arrigoni ha voluto sottolineare, <<è stato un testimone in Palestina formidabile. Ha sempre messo tutto se stesso a protezione dei civili. Senza il suo lavoro tante cose non le avremmo potute raccontare>>. Assente alla presentazione, per problemi di salute, il direttore responsabile, Gianni Mura. In sua vece il redattore, Gabriele Battaglia. Dopo il saluto al collega, Notarianni ha riportato la notizia del successo delle vendite a soli 5 giorni dalla pubblicazione, cinquantaquattromila copie. <<Abbiamo stampato circa duecento mila copie - dice Notarianni-. Non ci aspettavamo un tale successo già con il primo numero. Questo mondo non ci piace, la furbizia, la forza e il potere della guerra non ci piace. Questa rivista vuole rimettere in moto ragionamenti e discussioni>>. Il primo numero del giornale apre in prima pagina con un dialogo tra Gianni Mura e Gino Strada. I due si pongono una domanda,"Chi ce lo fa fare"? In un momento in cui si discute sulla possibile morte della carta stampata, Mura e Strada raggiungono un' importante consapevolezza. <<La crisi della carta stampata non dipende né dalla carta, né dalla stampa, ma piuttosto da quello che viene scritto. Con questo giornale vorremmo si potesse riscoprire il piacere della lettura e dell'informazione. La rabbia e la delusione, di vedere lo schifo che vive l'Italia non ci può far rimanere inerti>>. Si è discusso sul ruolo delle Ong nel mondo dell'editoria. Queste possono per gli autori di "E" apportare un cambiamento nel modo di fare informazione.
Notarianni, facendo riferimento agli scenari di guerra, <<ci siamo resi conto che la mancanza di civiltà è sulla strada di casa nostra. La ritroviamo spesso negli atteggiamenti delle persone. Questa non è la solita rivista, vuole parlare a tutti. Non a caso all'interno dei numeri sono pochi i riferimenti al lavoro di Emergency. Abbiamo scelto di raccontare il mondo bello e brutto con la giusta sensibilità>>. In meno di centotrenta pagine, storie, racconti indediti, interviste ad illustri personaggi, belle fotografie. Gli artefici del progetto hanno cercato di non lasciare niente al caso. Hanno puntato tanto sull'aspetto estetico quanto su quello più frivolo. Nelle ultime pagine, infatti anche uno spazio dedicato alla posta del cuore. <<In questo paese c'è grande voglia di cambiamento - dice Gabriele Battaglia -. Questa rivista si presenta in chiave raffinata. Credo che il successo del botto iniziale stia nel fatto che non vendiamo solo informazione ma anche valori. Il pubblico si identifica nella gerarchia dei valori. Questo ci consente di creare un rapporto fiduciario. Siamo in un paese che viola la Costituzione in mille modi diversi. Non è sufficiente che si voti per dire che viviamo in democrazia. Bisogna dare alla gente gli strumenti per poter decidere e scegliere cosa volere>>.
Giusy Cantone