All’IJF Sabato 16 Aprile alle ore 21.15 presso la Sala Notari è stato proiettato il documentario Comic books go to war di Mark Daniels prodotto e distribuito da GA&A Productions.
Il corto racconta di un genere, quello dei fumetti, spesso considerato di secondo livello nel mondo dell’informazione e del giornalismo.
E’ accaduto però, specialmente negli ultimi anni, che il genere del fumetto si sia scontrato con la realtà più cruda e più violenta per raccontarla da un punto di vista differente e attraverso il disegno.
Fumettisti, scrittori e reporter come Joe Sacco, Ted Rall, Joe Kubert, Keiji Nakazawa, hanno raccontato attraverso le loro opere gli orrori della guerra andando fino in Palestina, in Afghanistan, Sarajevo o la paura del momento successivo alla tragedia di Hiroshima, cercando le storie da raccontare, esattamente come avrebbe fatto un qualunque altro giornalista, per così dire, tradizionale, seguendo le fonti, appuntando ogni minimo dettaglio che potesse essere utile a una riproduzione grafica della realtà e della verità che hanno cercato e visto con i loro occhi.
Raccontare le storie di guerra attraverso il disegno è un genere nato oltre 70 anni fa. Già all’epoca del fascismo veniva utilizzato per divulgare notizie, specialmente tra i più giovani che da sempre sono quelli che più si interessano al genere del fumetto. Ma ai primi del ‘900 le storie venivano scritte dai vincitori per i figli dei vincitori, si trattava pertanto di una verità distorta, di una realtà deviante.
Già dal dopoguerra, al contrario, il disegno era un modo per attirare i lettori in un mondo spesso scomodo e con un genere che dà l’opportunità di entrare nella storia e soffermarsi sulle immagini, sui disegni e capire le vicende grazie a questi ultimi e alle poche parole inserite nelle tavole.
E’ un modo per raccontare al mondo l’orrore utilizzando un mezzo accessibile a tutti, anche ai bambini, che sarebbero altrimenti esclusi dalla conoscenza di realtà riprovevoli.
Il fumetto è il racconto di una vita, un efficace e potente mezzo per scavare dentro le proprie emozioni e riuscire a “raccontare una grande storia in una piccola storia”.
Silvia Vero