Free Press, nuova speranza o vecchio rimpianto?

Nella location dell'Hotel Sangallo Federica De Sanctis, giornalista di SKYTG24 mette a confronto cinque diverse esperienze di stampa periodica gratuita per i lettori. La carta costa e la pubblicità sui quotidiani tradizionali latita: il web e la Free Press possono essere i due sbocchi naturali per il giornalismo di domani?
"Il radicamento sul territorio e la concentrazione sulle notizie locali ci hanno consentito di ottenere il riconoscimento del pubblico", spiega Matteo Grandi, direttore di Piacere Magazine.
Gli fa eco Giorgio Govi, direttore di 2Night Magazine, secondo cui "la free press deve puntare sulla specificità e può trovare uno sbocco utile in pubblicazioni ad hoc, dedicate ad eventi particolari, come può essere il Salone del Mobile in corso di svolgimento a Milano". Ma esiste un'effettiva risposta da parte del pubblico rispetto ad iniziative del genere?
"Durante il mese di agosto noi di 2Night Magazine puntiamo sulla diversificazione, concentrando la distribuzione nelle località balneari frequentate dalla gente, e il pubblico sembra apprezzare il nostro prodotto".
Riccardo De Gennaro, direttore del periodico Il Reportage, racconta invece un'esperienza diversa: "Ho fondato la rivista per colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di grandi giornali come Epoca e L'Europeo, perciò non potevamo che puntare su un periodico a pagamento", spiega De Gennaro. "Noi puntiamo sulla qualità – continua il fondatore de Il Reportage -, sull'accuratezza delle informazioni che offriamo attraverso i nostri reportage e sull'alta risoluzione delle nostre fotografie e il pubblico ha apprezzato le nostre scelte editoriali".
Tuttavia il grande dilemma resta uno solo: puntare tutto sulla raccolta pubblicitaria, oppure affidarsi alle scelte che i lettori fanno in edicola?
"Non c'é un'unica soluzione a questo problema - racconta Stefano Ampolloni, direttore di Wu Magazine - anche se noi siamo riusciti a crescere molto nell'ultimo anno puntando solo sulla pubblicità e realizzando un prodotto rivolto al mercato nazionale, non radicato sul territorio dove viene scritto". Non é d'accordo invece Daniele Quinzi, direttore di Parioli Pocket, rivista che ha compiuto ormai il suo venticinquesimo compleanno.
"Noi ci basiamo su una mappatura molto precisa dei luoghi più frequentati dalla gente, così da essere presenti laddove i lettori possono avere bisogno di una rivista", spiega Quinzi.
A ogni modo l'elasticità e la flessibilità delle scelte editoriali sembrano essere le due formule vincenti per tutti i relatori dell'incontro sulle prospettive della Free Press. La sintesi infatti, la trova la moderatrice Federica De Sanctis, che conclude l'incontro con parole che non bisogna dare mai per scontate e che ci sentiamo di sottoscrivere: "La credibilità e il successo provengono dall'applicazione e dal lavoro, sempre".

Nicola Di Turi