Rendere accattivanti i dati

Maneggiare al meglio i dati e renderli fruibili ed esteticamente gradevoli. Questo il tema del workshop organizzato dalla School of Data Journalism all'Hotel Sangallo.

“Il concetto principale del data journalism è che non contano tanto gli strumenti che si usano ma i dati. Gli strumenti sono vari e di varia complessità e servono solo per renderci la vita più facile”. Così ha esordito Simon Rogers, direttore Datablog The Guardian, prima di passare la parola a Dan Nguyen, di ProPublica, il quale ha illustrato un esempio concreto su come raccogliere dati, utilizzare le skills per farlo, ripulire i dati ed in seguito elaborarli graficamente; il tutto tramite la piattaforma Google Chart, strumento fruibile da qualsiasi utente. Nello specifico, l'esempio che Nguyen ha mostrato riguarda una ricerca compiuta dal suo gruppo di lavoro per un'indagine sulla legge Sopa (Stop Online Piracy Act), un'indagine che aveva come scopo la raccolta e la rielaborazione di dati per approfondire quali politici statunitensi fossero favorevoli o contrari alla proposta di legge. Un'alternativa valida agli strumenti messi a disposizione da Google è stata illustrata subito dopo da Mirko Lorenz, giornalista tedesco e programmatore web, uno dei creatori di datawrapper.de, strumento Open Source per trasferire e trasformare in grafici i dati raccolti. Datawrapper è stato lanciato da soli 10 mesi ed ha raccolto 200.000 adesioni solamente nei primi due mesi. “Vogliamo diffondere il più possibile questo strumento tra i giornalisti per facilitarli nel loro lavoro”, ha dichiarato Lorenz.

Per ultimo Simon Rogers ha spiegato ai presenti le potenzialità delle Google Fusion Table: utilizzando le mappe satellitari di Google si possono inserire i dati più disparati per creare infografiche intuitive ed utili ad illustrare determinate situazioni. Rogers ha riportato ad una platea molto attiva vari esempi di Fusion Table, come le aree londinesi più povere o le zone maggiormente colpite dai bombardamenti tedeschi del 1943. Nella parte finale del suo intervento il direttore di Datablog ha dato vita ad una interazione con quella parte di pubblico che aveva con sé un computer, creando insieme a loro, in pochi e semplici passaggi, una Fusion Table basata su una mappa satellitare di Perugia.

Andrea Tafini