Giornali su Facebook e su Twitter: la situazione italiana

Alla Sala del Dottorato di Perugia, per la seconda giornata del festival internazionale del giornalismo, un folto gruppo di ospiti ha tenuto un panel discussion sull’interessante, e quanto mai discusso, argomento “Giornali su Facebook e su Twitter: la situazione italiana”. Modera Vincenzo Cosenza, direttore di BlogMeter, che ha condotto una ricerca di tre mesi di analisi sulla presenza delle testate online su Facebook e su Twitter. Sono state analizzate un totale di 56 pagine Facebook e 36 profili Twitter per creare una visione completa del comportamento delle testate sul web. Con Blogmeter, strumento che permette la rivelazione delle interazione di queste pagine sui social network, si sono presi in considerazione diversi dati, tra cui la tradizionale metrica del numero fan che ci dice l’ampiezza della community. In base a questi numeri si crea una classica di engagement considerando quante interazione ha la testata. In Italia le tre testate che riportano i risultati migliori sono La Repubblica, Il Fatto Quotirdiano e Fanpage. “Per ogni post La Repubblica provoca 1124 interazioni, mentre tutti gli altri sono su una media di 78” afferma Cosenza. La ricerca mostra come a essere maggiormente condivise sono foto e link, con un potenziale virale altissimo, e pochi video. “Per quanto riguarda Twitter - continua il direttore di BlogMeter - le categorie cambiano ma abbiamo un podio solido formato da Repubblica, La Gazzetta dello Sport e Il Fatto Quotidiano. Come Mentions, Unique Authors (commentatori che citano il quotidiano) ed Egagement delle reazioni queste tre testate dominano la scena italiana, mentre la Gazzetta dello Sport è la testata a usare più hashtag”. Queste analisi sono tutt’oggi utilizzate da molte testate per migliorare le proprie relazioni nei social. Ne parla Daniele Bellasio, social media editor per Il Sole 24 ore, che descrive la strategia social della sua testata, settoriale rispetto alle altre. “ Parlando di contenuti, le foto ad esempio vanno più su Facebook ma per la nostra testate è più difficile essere virale in questo modo. Abbiamo quindi cercato nuovi modi di essere forti: su Facebook la presenza del Sole 24 ore è forte per la tipologia di comunicazione che si instaura con il lettore. Su twitter, invece, si è deciso di puntare sulla verticalizzazione delle condivisioni, quindi su una diversificazione degli account per categorie”. Ma una testata settoriale rischia di formalizzare troppo i contenuti e su questo punto Bellasio conclude il suo intervento dicendo: “Per far fronte a una difficoltà con il registro informale, abbiamo invogliato i giornalisti a entrare su Twitter. In questo modo, sommando tutti i dati dei profili ufficiali della testata e i profili dei giornalisti riusciamo a raggiungere la cifra di un milione di followers”.
Rafaella Menichini, giornalista per La Repubblica, conferma molti dati mostrati dal direttore di BlogMeter, criticandone però una mancanza di visione sul ritorno in termini di traffico web che questi dati possono avere. “In termini di traffico la presenza social ci torna in 120.000 page view al giorno su 34 milioni totali». La concorrenza di Repubblica, Il Corriere della Sera, presente con la giornalista Marta Serafini, si presenta come più guardinga sui social network confermando che la testata deve ancora fare tanto lavoro per ottimizzare le sue condivisioni ma che l’attenzione ai contenuti è primaria, aggiungendo “Twitter ci obbliga a fare attenzione alle fonti che utilizziamo e questo può fare la differenza nei social". A Concludere l’incontro, l’intervento fuori gli schemi di Peter Gomez, editor de ilfattoquotidiano.it, che con molta onestà ammette “Io faccio un giornale online con quello che posso, prendendo 4/5 articoli dalla carta stampata ma nell’online tutto il resto prodotto da una piccola redazione di 10 persone e vari collaboratori. Il Nostro vantaggio sui social rispetto alla concorrenza è che diamo news che altri non hanno, perchè siamo senza padroni e non dobbiamo chiedere permesso". Peter Gomez, si auto definisce come un direttore con una linea editoriale diversa "separata da giornale di carta, perchè i fatti vanno separati dalle opinioni". Il Fatto Quotidiano a Marzo ha avuto 35 milioni di visite e 6 milioni e mezzo venivano dai social e Peter Gomez conclude scherzando, facendo a gara con La Repubblica tra chi ha più follower su Twitter e fan su Facebook, sottolineando "Metà visite al nostro sito arrivano dalla nostra capacità di essere virali sui social".

Daniele Palumbo