Giornali Maiali

Gianni Mura, il più grande giornalista sportivo del panorama italiano, ha fatto riflettere e divertire oggi pomeriggio il pubblico in sala durante una conversazione a ruota libera condotta da Giuseppe Smorto, codirettore di Repubblica.it.
Il titolo dell'evento, Giornali Maiali, si ispira a una rubrica domenicale che Mura teneva, nella quale raccontava la tendenza dell'opinione pubblica a dare tutta la colpa ai giornali, nello sport, ma non solo. Il riferimento ai maiali nasce dal famoso modo di dire “Del maiale non si butta mai via nulla”.
Mura ha scherzato, parlando del giornalismo odierno, e confrontandolo con quello di cui invece si è sempre occupato, ha detto: “Mentre io ero distratto nel giornalismo è capitato di tutto”.
Ha raccontato come vede la figura del giornalista di oggi, descrivendola con non poche critiche e perplessità, a partire dalla diffidenza che egli nutre nei confronti del giornalismo online.
Nonostante fosse, a detta di Smorto, un giornalista molto veloce nello scrivere i pezzi, tanto da non rileggerli mai, Mura ha criticato la velocità estrema richiesta dal giornalismo odierno, che fornisce notizie all'impazzata. Ha affermato che per fare questo mestiere la velocità può essere importante, ma deve essere sempre posta in secondo piano rispetto ad altre qualità indispensabili per un giornalista, come la padronanza della lingua, la conoscenza della materia di cui si occupa, la sensibilità e la correttezza professionale: insomma, per Mura la velocità non vale quanto una bella scrittura.
Leggere notizie 24 ore al giorno è un'attività compulsiva, afferma, e mentre una volta l'ultimo appuntamento con gli aggiornamenti era il Tg della notte fino alla mattina successiva, oggi il ciclo di notizie è incessante e ininterrotto. Ammette di non sapere cosa sia il “live tweetting” e, a questo proposito paragona l'informazione offerta 24 ore su 24 all'apertura domenicale di un supermercato, nel quale però, sono più soddisfatti i clienti che non gli addetti ai lavori!
Parlando delle redazioni di oggi, Mura sostiene che una redazione sia diventata un “luogo a metà tra una banca e un'assicurazione auto”, in cui ci si rinchiude, avendo purtroppo abbandonato piazze e strade.
Per quanto riguarda le categorie diverse dal giornalista all'interno delle redazioni, afferma che i grafici hanno assunto un grande potere all'interno dei giornali, criticando però in parte i new media che sostiene abbiano reso i giornali sempre meno ricchi di contenuti,a favore di fotografie sempre più grandi e d'effetto. Per quanto riguarda i fotografi, però, Mura sottolinea la loro grande importanza per il lavoro di un giornalista, facilitato nello scrivere i pezzi se affiancato da un bravo fotografo.
Si sofferma anche sulla categoria dei giornalisti: non li identifica con la casta, ma dice che i giornalisti l'hanno sorretta e pubblicizzata anche quando questa era sul punto di cedere.
E poi, in momenti storici come questo, tutti i nodi vengono al pettine.

Giulia Mengolini