Centro Servizi G. Alessi, ore 15.30
L'Europa intesa come insieme di istituzioni è spesso vista dall'opinione pubblica italiana come un oggetto lontano, distante ed in certi casi ostile. Parte della colpa di tutto ciò è anche dei mass media nazionali, incapaci di raccontare la Comunità europea in modo adeguato all'infuori delle grandi situazioni di crisi economiche. Nel panel "Communicating Europe in Italy. Shortcomings and opportunities" (tenutosi presso il centro servizi G. Alessi) sono emerse le varie criticità sul tema. Le parole di David Carretta (Radio Radicale) danno il via al dibattito: "Comunicare l'Europa è abbastanza difficile in Italia, poiché da noi è vista ancora come qualcosa di lontano e viene affrontata dai giornali in modo provinciale, ancora nelle pagine di politica estera. C'è poi il problema di chi lavora per l'Europa, persone che vivono in una bolla quasi autoreferenziale e non fanno quasi nulla per comunicarla all'esterno". Anche Andrea Maresi (Parlamento europeo) condivide le parole di Carretta aggiungendo che raccontare male l'Europa può portare alla nascita di pregiudizi anti-europeisti. Beda Romano (Il Sole 24 Ore) arricchisce la discussione portando in campo tre fattori che secondo il giornalista italiano contribuiscono alla cattiva informazione sull'Europa. "Il calo d'interesse generale per l'Europa unita, l'emergere dei populismi e la crisi dei giornali, con relativo abbassamento della qualità, sono gli elementi che incidono su tutto ciò", dichiara Romano ponendo l'accento sulle responsabilità della stampa. L'esperto di istituzioni europee Roberto Santaniello (autore del libro che ha ispirato il panel) parla del percorso comunitariodegli ultimi 20 anni e del modo in cui l'Europa è stata percepita nel corso del tempo, con l'attuale frattura tra organi di governo comunitari e opinione pubblica dell'ultimo periodo. I tecnicismi burocratici che leggiamo sui giornali, relativi alle decisioni prese a Bruxelles, non aiutano certo una penetrazione positiva di certe informazioni. Paolo Volpini (ghost writer delle politiche europee) ha cercato di far capire in che modo spiegare bene l'Europa, "Europa che è un progetto ormai irreversibile", dichiara Volpini, il quale ha una visione positiva sul ruolo della Comunità europea. "Non è facile comunicare le politiche europee, dobbiamo declinarle tenendo conto anche dei paesi in cui dobbiamo diffondere certe notizie", spiega poi il funzionario italiano. Per Enrico Maria Mayrhofer (Il Velino) "l'Unione Europea non ha un volto politico, gli organi esecutivi sono un insieme di eletti in altri paesi e questa particolarità crea un senso di poca omogeneità. Non c'è un sentimento di appartenenza europea, appartenenza che si dovrebbe creare anche attraverso istituzioni più democratiche".
Andrea Tafini