Europa: orgoglio e pregiudizio. Leggende, miti, bugie e verità sull’Unione Europea

Perugia 2 maggio 2014

Oggi, in Italia, nei discorsi di politici e cittadini, l’Europa è spesso oggetto di falsi miti dovuti alla cattiva informazione. Ne parlano Daniele De Bernardin, co-fondatore di FactCheckEU; Evelina Jelenkowska-Luca, capo dell’ufficio stampa e media della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; e Giovanna Pancheri giornalista di Sky Tg24, in un dibattito moderato da Federico Taddia, conduttore della trasmissione radiofonica “L’Altra Europa” in onda su Radio 24.   Esistono numerosi falsi miti legati all’Unione Europea. Uno è quello sul fatto che l’Europa costa tanto ai suoi stati membri e in particolare all’Italia. Prima di tutto, il bilancio europeo approvato per i prossimi sette anni equivale a 960 miliardi di euro. Quello italiano è di 8 miliardi solo nell’ultimo anno. Evelina Jelenkowska-Luca spiega che il Pil sul bilancio dell’Ue equivale all’1 per cento. Questo significa che tutto ciò che i paesi membri dell’Ue danno all’Europa, al 94 per cento ritorna a loro. Quello europeo è un bilancio di investimento. Anche Daniele Bernardin interviene sull’argomento, spiegando che anche in termini di burocrazia l’Europa costa la metà dell’Italia e cioè otto miliardi. Un altro falso mito da sfatare e spesso usato in campagna elettorale è quello che accusa l’Europa di rubare soldi ai suoi stati membri. Bernardin spiega che è vero che l’Italia, essendo andata in rosso, oggi dà all’Ue più di quanto riceve. Ma è anche vero che l’Italia, negli ultimi sette anni, ha usato solo la metà dei 27 miliardi di fondi strutturali messi a disposizione dall’Europa. Il problema dunque è che il nostro paese non riesce a cogliere i benefici che provengono dalle istituzioni europee.
Molta della cattiva informazione, secondo Evelina Jelenkowska-Luca, è anche intenzionale, perché per molti la disinformazione è un obiettivo. Ecco perché l’Europa oggi è un argomento sconosciuto e manipolato. La parola passa a De Bernardin che spiega che il progetto FactCheckEU serve proprio ad aiutare i cittadini a capire meglio l’Europa e soprattutto a conoscerla. L’argomento si sposta sul problema delle competenze che ha l’Unione Europea. Spesso si sente dire “l’Europa ci ha lasciati soli”, come nel caso dei flussi migratori a Lampedusa. In quel caso specifico, afferma De Bernardin, ci sono state critiche nei confronti dell’Ue perché non pattugliava le coste. “Non lo ha fatto perché non ne aveva le competenze”. La parola passa a Giovanna Pancheri, che afferma che nel caso di Lampedusa avrebbe voluto un’Europa un po’ più battagliera, soprattutto perché in quel caso sarebbe stato giusto che quei flussi migratori fossero stati condivisi anche con gli altri paesi.
La discussione si sposta sulla Germania. Giovanna Pancheri spiega che non è assolutamente vero che l’Ue fa tutto quello che dice la Germania. Le proposte tedesche vengono semplicemente votate all’unanimità da tutti i paesi. Questo è dovuto anche alle capacità e alla bravura di Angela Merkel. “Non è vero che con lei non si può parlare, ma devi essere capace e all’altezza per poterlo fare”. Poi fa un riferimento alla notte del 28 giugno del 2012, quando Mario Monti minacciò di usare il diritto di veto, in occasione della votazione sul pacchetto di crescita. Monti è stato pronto ed è stato bravo a far sì che venisse prima affrontata la questione della pressione dei mercati finanziari sull’Italia. Fu in quell’occasione che nacquero i famosi “Omt” ovvero “operazioni monetarie definitive”, a opera della Bce, che dovevano evitare che forti tensioni sui titoli di stato portassero a innalzamenti eccessivi dei tassi di interesse, che a loro volta avrebbero potuto impedire alle banche e alle imprese di finanziarsi a condizioni economicamente sostenibili.

Ludovica Criscitiello