Privacy e etica della professione alla prova della rete

Si è svolto oggi pomeriggio l'incontro, a cura del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, presso una Sala dei Notari non totalmente colma di gente.
Il panel apparentemente iniziato in modo lineare e con tono pacato e tranquillo si è trasformato in breve tempo, grazie agli interventi del pubblico, in un dibattito vivo e appassionato. Tra i personaggi di rilievo alla conferenza Francesco Pizzetti, giurista ed ex presidente dell'Autorità Garante per la privacy, Mario Tedeschini Lalli, giornalista del Gruppo L'Espresso, padre Francesco Occhetta, redattore della rivista La Civiltà Cattolica e Anna Masera, capo ufficio stampa Camera dei deputati.
Le tematiche affrontate sono state tra le più svariate: si è partiti parlando di etica e principi deontologici, punti ormai consolidati anche sulla rete come dimostra il processo di autoregolamentazione della categoria, si è discusso di privacy e di come essa sia sempre più in pericolo e infine si è parlato di diritto all'oblio, un argomento che di per sè potrebbe occupare un intero panel discussion.
"Nell'era di internet la mente umana non riesce a stare al passo con i tempi nuovi - dice la tecnologica Anna Masera, che tweeta incessantemente anche durante la conferenza - Sono convinta che, parlando di intreccio tra diritti e web, tutto sia completamente cambiato".
L'ex presidente dell'Autorità garante per la privacy ha subito lanciato una provocazione, parlando di una separazione netta tra giornalismo vero e proprio e blog, "Io credo che i giornalisti che utilizzano la carta stampata si trovino a rimettere in discussione la loro attività con internet; il giornalista che usa la carta stampata è soprattutto un giornalista: i blog hanno poco a che vedere con il giornalismo."
L'intervento di Pizzetti non è piaciuto alla Masera, che non ha voluto commentare le parole del collega, continuando a citare alcuni tweet riguardanti la tematica del giorno, ovvero informazione online e diritti della persona.
I toni si sono letteralmente infuocati grazie ad alcuni interventi fuori tema del pubblico inerenti alla situazione attuale del giornalismo, difficile se non tragica per i giovani laureati che si avvicinano all'attività giornalistica e che si ritrovano a guadagnare cinque euro (una cifra ottimistica) per ogni articolo.

Federica Raccuglia