Teatro Morlacchi, 3 Maggio 2014, ore 21
Il panel è l'occasione per presentare il libro: 'Un millimetro in là' di Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio 3. Presenti anche Daria Bignardi, de 'Le Invasioni barbariche' (La7), e lo scrittore Francesco Piccolo. Il tema dell'Incontro è stato la possibile fine del libro e gli scenari futuri della lettura. Una riflessione che si intreccia con il dissolversi della tradizione letteraria di fronte alla rivoluzione digitale in atto.
Emancipazione, libertà, uguaglianza le tematiche alla base del libro di Marino Sinibaldi. Legati a queste sono anche i temi del progresso, del potere e dell'innovazione.
Dopo aver presentato con termini positivi il libro, Daria Bignardi entra nel merito della biografia di Sinibaldi. Il Direttore riflette sulla sua esperienza di vita, collegandola al suo vissuto di lettore e confrontandola con la situazione della lettura nei nostri giorni. Oggi, secondo il direttore, si legge in modo molto frammentato: un modalità per adattarsi alla velocità dei tempi.
Francesco Piccolo sottolinea come il libro di Sinibaldi nasca da un'esperienza concreta. Lo scrittore riflette sulla dimensione progressista del testo. Più in generale sottolinea la facilità con cui, nel pensiero contemporaneo, si tende a parlare, in maniera affrettata, di 'decadenza' riferita al mondo dell'editoria, del cinema, della televisione.
Sinibaldi ritorna sulla caratteristica della velocità, anche relativamente alle modalità e ai mezzi che oggi sono utilizzati per comunicare: istantanea e maggiormente realistica, così è definita la comunicazione del nostro millennio. Con essa, aggiunge il direttore, si è realizzato il sogno dell'umanità. Racconta, poi, la sua 'avventura' con l'editoria digitale: dall'acquisto alla lettura di un libro in formato digitale.
Si riflette anche sulla pigrizia degli italiani riguardo alla lettura: per creare dei lettori - dice Sinibaldi - c'è bisogno di competenza tecnica da parte di chi ha il compito di alfabetizzare. Inoltre una grande parte della domanda dei lettori italiani è stata catturata dalla televisione: poco spazio, dunque, per i libri.
Bisogna però salvare, sottolinea il direttore, tutta una tradizione letteraria, in quanto bagaglio di immaginazione e valori, considerati essenziali anche per la produzione successiva, quella digitale.
La domanda di un presente in sala è l'occasione per parlare della qualità della scrittura contemporanea rispetto a quella degli anni scorsi. Il fatto che oggi ci sia una vasta possibilità di scelta per il pubblico dell'editoria e dell'informazione rappresenta, secondo l'autore, una manna, un desiderio esaudito, una qualità positiva degli sviluppi recenti della tecnologia.
Alessandro Bottone
@ale85bottone