Dizione e comunicazione espressiva per i giornalisti

Alle ore 15.00 del giorno 4 maggio nella Sala Priori dell'Hotel Brufani si è svolto un workshop sulla dizione e comunicazione giornalistica con Patrick Facciolo fondatore di parlarealmicrofono.it. Si è discusso della necessità per un giornalista di conoscere e utilizzare con cognizione di causa la lingua italiana.

Nella comunicazione la dizione rappresenta il codice di riconoscimento tra gli addetti ai lavori. Ci sono delle ragioni di opportunità che devono indurre a utilizzare questo codice perché dobbiamo amare la lingua italiana. I media parlano a tutti e devono avere come obiettivo quello di trasmettere un'immagine coordinata di comunicatori.

La dizione stravolge il modo di parlare comune e induce a una necessaria correzione di un accento. Bisogna, quindi, utilizzare le risorse e i dizionari per sapere qual è la pronuncia corretta, anche se in dizione non esiste una scelta perfetta, ci sarà sempre un'eccezione alla regola. È importante sapere che in dizione non si può essere integralisti: non si può applicare la regola fino in fondo. Fondamentale è capire i contesti in cui applicarla e il giornalismo è uno di questi.

Patrick Facciolo ha parlato della necessità di accendere una luce: si è partiti, quindi, dalle vocali che non sono cinque ma sono sette, con la distinzione fondamentale tra aperte e chiuse. Un esempio è il seguente: é-è: prèsto e perché. Si è proseguito poi con nomi di giornalisti come Pièro Badaloni (oni: vocale chiusa, Piero: aperta) facendo riferimento alla regola dell'accento.

Altri esempi:

Giuliétto Chièsa

Milèna Gabanèlli

Bène

David Parènzo

I giornalisti spesso sbagliano la tonica dimenticando la regola aurea, nella comunicazione veloce, infatti, si tende a inserire l'accento sui punti sbagliati delle parole. Un altro esempio riportato è quello dei toponimi. Il relatore ha, inoltre, indicato degli strumenti fondamentali e risorse per migliorare la dizione che possono e devono essere consultati, tra questi il DOP, DIZIONARIO ORTOGRAFIA E PRONUNCIA che utilizza un alfabeto fonetico proprio (www.dizionario.rai.it), e forvo.com un social network delle pronunce.

Fondamentale è riascoltarsi continuamente e tenere conto di

-tono-tonalità della voce

-cantilena

-birignao, ovvero allungamento delle finali (vocali, consonanti, sillabe)

-pause (di tipo logico, quelle dei segni e psicologico, dà una maggiore espressività della comunicazione)

Silvana Farina