Perugia 2015: l’informazione ambientale ha ora la sua Carta

15 aprile 2015, Hotel Sangallo

Come si approcciano i media italiani all'informazione ambientale? Esistono delle linee guida  per i professionisti che devono affrontare le tematiche relative ai cambiamenti climatici, alle energie alternative, alla sostenibilità? È stato l'argomento  centrale del panel " Perugia 2015: l'informazione ambientale ha ora la sua Carta" svoltosi all'Hotel Sangallo nel pomeriggio di mercoledì 15 aprile. Sono Intervenuti Sergio Ferraris (QualEnergia), Mihaela Gavrila (Università di Roma), Marco Gisotti (Green Factor) e Mario Salomone (.Eco).

Scopo dell'incontro era presentare il progetto della Carta dell'Informazione Ambientale, promossa dalla FIMA (Fedrazione Italiana Media Ambientali). La Carta nasce come codice deontologico, raccolta di linee etiche generali per tutti gli operatori della comunicazione, non solo per i giornalisti professionisti o per gli specialisti del settore della divulgazione scientifica. La Carta avrà anche una funzione educativa per il pubblico: sarà infatti uno strumento per identificare un'informazione ambientale di qualità.

Una bozza di questo documento verrà messa online sul sito della FIMA il 5 giugno (una data simbolica, la Giornata Mondiale dell'Ambiente). La versione definitiva sarà presentata a Rimini durante la fiera Ecomondo, che si svolgerà la prima settimana di novembre. La bozza sarà oggetto di un dibattito pubblico.

I media italiani tendono a ridurre l'informazione ambientale alla spettacolarizzazione della catastrofe. Al contrario, essa possiede molte più sfaccettature: può essere cronaca, inchiesta, informazione economica, sanitaria, finanziaria. Soprattutto, non deve rimanere argomento di nicchia, riservato agli addetti ai lavori. A questo proposito è stato ricordato anche il gap nell'alfabetizzazione digitale della società italiana; una buona divulgazione non può non tenere conto del fatto che il 35% della popolazione del nostro paese non è in grado di accedere a contenuti digitali.

La Carta si propone di essere uno strumento, una bussola flessibile e adattabile ai cambiamenti che il mondo del giornalismo sta subendo in questi anni. Tutti i relatori hanno sottolineato la necessità di renderela fruibile al più ampio pubblico possibile - anche oltre i confini nazionali. Le tematiche ambientali sono globali, e globale deve essere la loro coperura mediatica.

L'incontro si è concluso con l'invito a contribuire con suggerimenti o emendamenti alla bozza della Carta, una volta che sarà pubblicata online. I suggerimenti non dovranno essere troppo tecnici, in quanto la Carta deve mantenere un profilo generale. La speranza dei membri della FIMA è quella di far includere la Carta dell'Informazione Ambientale tra quelle riconosciute ufficialmente dall' Ordine dei Giornalisti, secondo l'esempio della Carta dei Doveri dell'Informazione Economica.

Irene Doda