Con Gregor Aisch (The New York Times), Mirko Lorenz (Datawrapper), Sharon Moshavi (International Center for Journalists) e Rajù Narisetti (Wired Italia)
Il dibattito svoltosi in sala Pellegrino nella seconda giornata del Festival Internazionale del Giornalismo ha riguardato il rapporto tra l’informazione e gli introiti delle redazioni giornalistiche. Il tema è di stretta attualità, in quanto riguarda l’informazione digitale, settore dell’editoria in forte espansione.
Nel corso del dibattito sono stati presentati diversi modelli innovativi che consentono di trarre introiti dai database di cui dispongono i siti d’informazione. The Star Health è uno di questi. “Si tratta di un portale, presente sia nella versione gratuita che in quella via sms che porta introiti per 16.000 dollari alla settimana, questo consente di retribuire la redazione”, come ha spiegato Sharon Moshavi.
Un progetto futuro sarà il database nel mondo della medicina. Verranno inseriti dati medici per diversi paesi dell’Africa, su cui verranno indicati i prezzi dei farmaci per ciascuna zona. “Sono dati molto importanti per la vita delle persone, dati per cui la gente è disposta a pagare”, a detta di Moshavi.
Ulteriore contributo al dibattito è stato portato da Gregor Aisch con la sua esperienza di grafico per The New York Times. Un esempio di come si possano trarre ricavi anche dal settore grafica dell’editoria è stato identificato dallo stesso Aisch nel grafico sul flusso migratorio negli Stati Uniti, elaborato da i 40 grafici che collaborano con il NYT: “un’idea per fare un po’ di soldi, abbiamo venduto sul nostro negozio online circa 50 di queste mag”, ha dichiarato sinceramente. Rajù Narisetti (Senior Vice-President, Strategy, for News Corporation), intervenuto nel dibattito ha francamente dichiarato: “le pentole d’oro non ci sono nel nostro ramo e gli arcobaleni non durano per sempre, ma comunque ci sono molte opportunità. Bisogna avere un piano marketing per i prodotti basati sui dati e trovare un modo per coinvolgere gli utenti per generare introiti. È fondamentale conoscere le abitudini dei lettori, convertendoli in abbonati.”
Il fulcro del dibattito si è poi spostato sull’etica. “Senza etica il giornalismo è nulla, perciò bisogna essere cauti sui prodotti che generano introiti. Sono necessari prodotti di buona qualità, perché la qualità coincide con l’etica, come nel caso dei dati sui farmaci in Africa.” Il punto cruciale è l’equilibrio tra business e qualità dell’informazione.
Leonardo Vaccaro