Millennial. Ovvero l'insieme di tutte le persone nate dal 1980 al 2000. Di loro e di come raggiungerli mediaticamente si è discusso oggi pomeriggio (venerdì 17 aprile, ndr) nell'affollato panel tenutosi al Teatro della Sapienza di Perugia, nel corso della nona edizione dell'International Journalism Festival.
Ad affrontare l'argomento Mark Deuxe, Università di Amsterdam, Francesco Piccinini, direttore di Fanpage.it, Felix Salmon, senior editor Fusion, Rob Wijnberg, fondatore di De Correspondent.
Fusion: la rete televisiva locale rivolta al pubblico femminile di colore dei millennials, quella parte di pubblico emarginato non raggiunto da altri media, col quale si ricerca un costante contatto anche attraverso i diversi social utilizzati. Vanta un collegamento con gli utenti grazie all'importanza degli argomenti trattati ed ai modi accattivanti e sempre innovativi per coinvolgerlo. Se l'azienda riuscirà nell'intento di raggiungere quei gruppi di difficile conquista allora potrà dire di avere ottenuto successo, dove la mission non è indurre al cambiamento ma fare divertire le persone.
In Usa i millennials rappresentano la parte più numerosa della popolazione, una generazione variegata ed estremamente eterogenea. Comunicare con loro è più difficile rispetto alle altre categorie per la combinazione di vero idealismo e desiderio di cambiamento con una accentuata disillusione rispetto alla politica. È importante non adottare un approccio paternalistico per potere arrivare a loro.
Oltre quattro milioni di lettori al giorno, oltre ad essere il secondo giornale più letto in Italia: Fanpage.it. Dove quello che conta sono i contenuti. Per questo è necessario mantenere l'interesse del pubblico sul video ogni singolo secondo, senza dare nulla per scontato, spiegando tutto in modo conciso. Dove il segreto del successo, perchè, diciamolo, Fanpage.it ha superato il Corriere della Sera per numero di visitatori, è il giornalismo, l'informazione, arrivare al core della notizia. Il tutto unito ad un dialogo costante con i gli utenti, i millennials, attraverso i social.
De Correspondent offre l'esempio di una realtà nata nel 2013 col crowdfounding. Una piattaforma di giornale senza pubblicità, che si concentra unicamente sui loro membri, i fondatori, cercando di coinvolgerli condividendo diversi temi. Per questa testata “andare a caccia” dei millennials non è interessante, lo sono i loro contenuti, che vengono trattati quotidianamente.
Catia Marcucci