Sala Raffaello, Hotel Brufani, 18 aprile 2015
L'Espresso compie 60 anni, e li celebra all'IJF, tra ricordo del passato e discussioni sul futuro. Hanno partecipato al panel, la mattina del 18 aprile, Beatrice Dondi, Lirio Abbate, Marco Damilano, Marco Pratellesi e Alessandro Gilioli, tutti giornalisti del settimanale.
L'Espresso ha fatto la storia del giornalismo italiano per il suo taglio peculiare, incentrato su inchieste, approfondimenti e campagne sociali e civili. Ha sempre teso non tanto alla notizia in sè, quanto all'approfondimento, alla "pepita d'oro tra la sabbia" - metafora utilizzata da Damilano per descrivere la vera notizia da scovare in mezzo al brusio mediatico su un caso.
Oltre alle reminescenze delle grandi inchieste e delle grandi campagne del giornale (una per tutte: quella sullo scandalo Lockheed che portò alle dimissioni del presidente Giovanni Leone), si è discusso anche del futuro, del business plan più sostenibile per un tipo di giornalismo di approfondimento e analisi nell'era del web e del click bait. Da un anno l'Espresso ha adottato un modello di abbonamento a membreship: sono stati mantenuti dei contenuti online gratis, ma per gli abbonati all'Espresso Plus è prevista la fruizione di contenuti ulteriori, come film o ebook.
Il faro che guida tutte le scelte editoriali è sempre la qualità del giornalismo e l'esclusività delle notizie.
Lirio Abbate, che si è occupato della recentissima inchiesta su Mafia Capitale, ha anche sottolineato la funzione sociale e culturale del giornalismo; i reporter sono i "cani da guardia" della società civile. Solo grazie alla cultura e alla diffusione delle idee è possibile combattere la malapolitica, la corruzione, la criminalità organizzata.
Gilioli ha infine ricordato il DNA dell'Espresso, nato prima come luogo di confronto tra intellettuali che come mezzo di lucro. Questa atmosfera di dialogo, ha spiegato, si respira ancora nelle stanze della redazione. Sono anche queste radici storiche a differenziare l'informazione dell'Espresso da quella di altri media italiani.
Irene Doda