Ieri sera è andata in scena nella cornice di fine '700 del Teatro Morlacchi di Perugia la piéce teatrale "La vita lunga è lunga un viaggio...a teatro". I dialoghi di Beppe Severgnini e di Marta Isabella Rizi sono stati intervallati dai brani musicali eseguiti dal vivo da Elisabetta Spada. Teatro gremito fino ad esaurimento posti, sugli spalti giovani e "meno giovani" come dice lo stesso Severgnini.
Lo spettacolo comincia, i protagonisti della scena si ritrovano per caso al terminal dell'aeroporto di Lisbona. Beppe, Marta e Betta aspettano i loro rispettivi voli che sono stati tutti cancellati. Ecco che, invece di stare in silenzio, tra i tre e specialmente tra Beppe e Marta nascerà un dialogo lungo tutto una notte. Beppe, nella parte di Beppe Severgnini, deve andare a Boston per una conferenza. Marta, nella parte di Marta Isabella Rizi, deve andare in Brasile perché decisa a cambiare vita dopo le tante delusioni subite nell'inseguire la propria passione, il teatro. Marta entra in scena urlando al telefono, sta parlando con il suo fidanzato brasiliano che la sta aspettando: è con lui che Marta ha in mente di iniziare una nuova vita, un nuovo progetto, gettando alle spalle tutto quello fatto fino a quel momento. Marta è una ragazza che ha viaggiato tanto, ha vissuto un po' in Inghilterra ma poi è tornata a Roma dove però il suo lavoro ha continuato a non gratificarla e a frustrarla sempre di più. Marta è il simbolo di una generazione che, nonostante il talento, è impaziente e insoddisfatta, ma anche parecchio sfruttata. Dall'altro lato c'è invece Beppe che, sia per non passare una notte noiosa ad aspettare la riapertura dell'aeroporto sia perché c'è qualcosa in Marta che lo stuzzica, dà a parlare alla giovane ragazza cercando di instaurare con lei un dialogo che di lì a poco prenderà il via. Beppe è un giornalista, uno scrittore, un uomo che viaggia verso la sessantina e che sembra aver trovato il suo equilibrio interiore. Dalla letteratura, dal cinema o dalla televisione, gli spunti della discussione tra Beppe e Marta provengono da tante direzioni. Il confronto tra i due è quello tra due mondi tanto vicini eppure molto diversi. La metafora è tutta italiana. C'è una giovane ragazza in difficoltà e confusa che fatica ad aprirsi a chi è più grande di lei, perché proprio con i più grandi si è già scontrata nel mondo del lavoro prendendole sempre di santa ragione. C'è un uomo maturo che nonostante l'esperienza ha sempre da imparare, che può consigliare ma che può ancora essere consigliato. I temi sociali legati all'attuale situazione italiana vengono affrontati l'uno dopo l'altro con una freschezza e una vivacità davvero coinvolgente. L'utilizzo delle parole, marchio di fabbrica di Severgnini, impregna l'intero spettacolo. "Incoraggiamento", "la regola delle 4 T (talento, tenacia, tempismo, tolleranza)", il viaggio della vita, di entrambi i personaggi, segue il sentiero delle parole. Beppe racconta anche la sua di vita e spesso si rivolge al pubblico in prima persona, come nel breve intermezzo in cui parla alla platea da padre del figlio Antonio raccontando in un tempo estremamente sintetico tutte le difficoltà, ma anche la bellezza di essere genitore. Si alternano momenti di riflessione a dei bei momenti di riso che hanno trascinato tutto il pubblico . "Se uno arriva ad una certa età e non capisce che deve cominciare a restituire qualcosa non è egoista. E' proprio un cretino", così Beppe a Marta in una delle frasi che mi è sembrata più emblematica dell'intero spettacolo. Non è solo di giovani che si parla, ma anche di uomini e donne che ad una certa età inseguono ancora una giovinezza che non c'è più, spesso distratti e irresponsabili o, peggio, immobili. La forte italianità dei temi trattati, il dibattito "generazionale" e la dinamicità dei dialoghi hanno reso l'intero spettacolo uno specchio in cui tutti i presenti hanno potuto riflettersi e riconoscersi. Cosa succede alla fine? Arriva il momento di partire e Marta è intenzionata a voler continuare nella sua scelta di prendere quel volo per il Brasile e cambiare vita nonostante la notte passata a parlare con Beppe l'abbia sempre di più convinta desistere, cosa che a sorpresa farà proprio nell'ultimissima scena. La giovane attrice tornerà indietro, dirà qualcosa a Beppe sottovoce e poi uscirà dal palco. Cosa fa a quel punto Severgnini? Nessun viaggio per Boston, dove tra l'altro non voleva neanche andare. Beppe prende il posto di Marta e parte per il Brasile, una piccola grande conquista di libertà. Le storie dei personaggi, che poi non sono altro che quelle degli attori, hanno insegnato qualcosa l'una all'altra nonché al pubblico. La leggerezza dell'atmosfera e dei colori, gli spensierati intermezzi musicali interpretati dalla fantastica voce della Spada, la semplicità unita alla profondità dei dialoghi hanno colpito molto il pubblico che al termine dello spettacolo ha ringraziato gli attori con un fragoroso e lungo applauso.
Riccardo Aulico