INFORMAZIONE FINANZIARIA: UNA QUESTIONE DI RESPONSABILITA’

Salvabanche, obbligazioni, bail-in, termini che sono entrati di colpo nella vita dei singoli cittadini. Ma cosa si sa della finanza? Le ultime vicende economiche del paese, e in particolare il fallimento delle banche, hanno mostrato una profonda ignoranza in materia finanziaria. Adulati dal linguaggio settoriale di economisti e banchieri, spesso le persone comuni non sono in grado di comprendere in modo esatto le operazioni fatte, talvolta solo dopo aver perso i propri risparmi.
Di chi sono le colpe? Chi deve informare a dovere? Queste sono alcune delle  domande a cui si è tentato di rispondere durante il panel, organizzato da Banca Mediolanum, che ha visto confrontarsi il presidente Ennio Doris, Alessandro Plateroti, Fabrizio Ferragli, rispettivamente vicedirettori del Sole24 Ore e del TG1. Il tutto moderato dal giornalista finanziario Leopoldo Gasbarro.
La crisi finanziaria del 2008 ha cambiato le sorti del paese e dell’economia. Il problema che sorge, nell’ambito del giornalismo finanziario, è se l’informazione sia stata adeguata nel far comprendere i meccanismi economici ai cittadini. Si è verificato un brusco passaggio da una situazione di tranquillità ad un’instabilità economica. Secondo il presidente di Banca Mediolanum le responsabilità sono attribuibili al Governo che non ha fatto abbastanza per  parlare dell’insicurezza in cui vivono le banche. Lo stesso giornalismo finanziario, inoltre, è sotto pressione per la rapidità imposta dalla rete. La velocità d’informazione ostacola, secondo Plateroti, l’approfondimento e l’analisi finanziaria che dovrebbe essere, invece, la strada da intraprendere. “Occorre che i cittadini si assumano le proprie responsabilità – continua il vicedirettore del Sole24 Ore- affinché ci sia un esame di coscienza che porti ad una maggiore informazione rispetto ai rischi in cui si può incorrere”
Una delle soluzioni è dedicare maggior spazio di approfondimento anche nella tv generalista. Di questo è convinto  Serragni, affinché ci sia  una maggiore chiarezza e alfabetizzazione  “economica” nei confronti del proprio pubblico.
“Bisogna partire dall’origine - conclude Plateroti – non c’è una cultura dell’informazione in Italia.” Per il giornalista è, quindi, necessario un cambio di attitudine e ha ben chiaro quale dovrà essere il compito del giornalismo finanziario: fornire una maggiore analisi e una contestualizzazione dei fatti, anche se bisogna essere attenti a non influenzare il mercato.

Alina Dambrosio