Raccontare le elezioni: dalle maratone TV al web

Si è svolto oggi, sabato 9 aprile, a Palazzo Sorbello l’incontro “Raccontare le elezioni: dalle maratone TV al web” che ha visto al tavolo dei relatori Lorenzo Pregliasco (cofondatore YouTrend), Alessandra Sardoni (Omnibus LA7), Luca Sofri (fondatore Il Post) e la presenza eccezionale di Francesco Costa (Il Post). Il discorso ha riguardato il come si racconta una campagna elettorale, partendo dalle maratone tv fino ad arrivare, oggi sempre più, al web, primi tra tutti i liveblog dei giornali online e gli aggiornamenti dei risultati via Twitter. Alla vigilia delle elezioni e nel pieno della campagna delle presidenziali americane, un punto per capire cosa è cambiato e cosa no nel racconto del momento del voto.
Dopo la presentazione dei vari relatori si entra subito nel vivo con la visione di un video, una rassegna di servizi tv sui momenti tipici delle maratone elettorali passate, che fa da introduzione alla discussione.
Inizia a parlare Alessandra Sardoni che racconta, secondo la sua esperienza, cosa cambia tra il racconto della campagna elettorale e il giorno del voto. “Gli eventi di una campagna elettorale hanno perso di rilevanza e importanza oggi dal punto di vista mediatico poiché ci sono i pezzi dei telegiornali e la campagna si segue seguendo il governo essendo il leader stesso al governo” racconta. La maratona elettorale è un genere particolare, figlia della trasmissione elettorale classica, con una liturgia precisa; si ha un di più grazie all’elemento di commedia con gli ospiti, cioè i politici, e poi gli inviati.
La rapidità è una caratteristica della maratona raccontata sul web. Ne approfondisce quest’aspetto Luca Sofri raccontando la situazione italiana: “La politica in Italia è il racconto dei politici, dei personaggi politici e non della politica, dei temi politici. L’elemento principale è la polemica, la narrazione deve attirare attorno al fatto che ci sia un confronto su diversi scambi che può arrivare anche agli insulti. Questo è il centro dei racconti sulle elezioni. I sondaggi, gli exit poll poi hanno dimostrato una fragilità ultimamente, anche se ci sono delle formule che si utilizzano per sviare il problema finché i dati non sono definitivi”.
Francesco Costa si focalizza sulla diversità con mondo americano. Negli Stati Uniti si ha una moltiplicazione della maratona elettorale in quanto dalle primarie alle elezioni passa un anno, con tempistiche diverse. Ciò fa si che la quantità di episodi su cui basare l’analisi porta a previsioni statistiche maggiori rispetto all’Italia. Commenta così: ”In Italia, in tv vediamo i politici e giornalisti della carta stampata e poi gli inviati tv, in USA invece c’è la figura dell’opinionista tv che fa solo quello e i politici nei talk show politici non ci sono. C’è l’idea che il politico non debba partecipare a quel tipo di discussioni, che se vuol parlare con la stampa allora deve fare un’intervista con un giornalista”.
Chiude l’incontro Pregliasco con un commento su Twitter, ultimamente diventato la piattaforma da cui ricavare informazioni e dati, importante soprattutto quando non c’è un Comune o un Ministero che pubblica dati ufficiali.

Tanya De Marzi