Il Giornalismo dopo Snowden

Emily Bel direttrie Tow Center for Digital Journalism, Ewen MacAskill The Guardian, Stefania Maurizi giornalista e scrittrice, Marcel Rosenbach Der Spiegel.

“Dopo Wikileaks credevamo che non avrebbe mai potuto esserci un caso simile, invece due anni dopo c’è stato Snowden. E ora i Panama Papers. E allora abbiamo capito che potranno esserci moltissime altre storie di questo genere.” Edward Snowden ha rivoluzionato, come Wikileaks, la storia del giornalismo, e non solo: rivelando pubblicamente dettagli dei programmi segreti di sorveglianza del governo statunitense e britannico, ha annunciato, a gran voce, e con i fatti, che si può entrare in possesso di qualsiasi informazione, persino se si tratta della NSA. Nel caso di Snowden, come di Wikileaks e anche per quanto riguarda Panama Papers. Quest’ultimo caso è stato testimone della collaborazione di 400 giornalisti e 106 organizzazioni mediatiche che hanno lavorato insieme facendo si che l’impatto delle rivelazioni potesse acquisire il potere a cui tutti abbiamo assistito, non che la prova schiacciante che se una notizia è importante non potrà che diventare rilevante e, come in questo caso, raggiungere milioni di visualizzazioni. Innumerevoli i punti di vista da cui è possibile affrontare questo caso di rilevanza mondiale, tra questi la sicurezza nazionale e ovviamente l’informazione. Nel primo caso l’indubbia conseguenza positiva può essere identificata nel fatto che sia stato possibile costruire e alimentare un dibattito sul tema della sorveglianza. Nel secondo caso il giornalista oggi si domanda più spesso se sarà possibile proteggere le fonti, quando cellulare, la mail e anche la criptografia possono essere intercettate, capite. Ma quali sono le lezioni di Snowden riguardo al futuro? Il giornalismo dovrebbe essere meno fidelizzato ricordandosi che non è il servo del potere. Wikileaks gli ha dato questa opportunità, mettendo informazioni a disposizione e permettendo alle persone di interagire direttamente con la fonte. Il giornalismo ha una base istituzionale e come istituzioni mediatiche hanno un pubblico che aspetta le loro notizie. Le rivelazioni di questi informatici hanno potuto sottolineare quello che è il vero scopo del giornalismo ovvero la possibilità e la capacità di collegarsi con le persone e la volontà di cambiare le cose.

Beatrice Taccini