GIORNALISMO NELL’ERA DIGITALE: EUROPEAN SCHOLARSHIP AMAZON-IJF

La presentazione dei cinque vincitori della borsa di studio di IJF16 in collaborazione con Amazon si è tenuta questa mattina, sabato 9 aprile, alle ore 12:00 presso la Sala Raffaello dell’Hotel Brufani. A moderare l’incontro sono stati Beniamino Pagliaro, de La Stampa e fondatore di Good Morning Italia, e Alessio Santarelli, Director EU Kindle Store.
Gli studenti vincitori, scelti tra un centinaio di partecipanti di tutta Europa, hanno esposto i loro saggi al pubblico presente in sala.
La prima ad essere presentata è stata Paula Pérez Blanco, studentessa spagnola dell’Università Re Juan Carlos di Madrid: “Il tema principale del mio saggio è il giornalismo in era digitale: io penso che il mondo, ormai altamente “tecnologizzato”, ha trasformato anche il modo di intendere il giornalismo e, per questo motivo, un punto chiave è senz’altro il dinamismo. Per questo si parla di multimedialità, di interattività, di ipertestualità e di attualizzazione. Infatti, la tecnologie usata nel giornalismo aiuta a capire le informazioni che passato e soprattutto danno la possibilità di avere un feedback avvicinando il lettore ed il giornalista.”
Il vincitore italiano, Salvatore Tancovi, studia Comunicazione Digitale e Giornalismo all’Università La Sapienza di Roma ed ha focalizzato il suo saggio sul che cosa voglia dire passare la giornata sui social in veste di studente/giornalista. “Il saggio - afferma - è una narrazione che si svolge nell’arco temporale di una giornata tipo di una persona che lavora tra il giornalismo ed il social media management. Non è del tutto autobiografico ma mi sono ispirato a mia sorella ed alle persone che mi circondano che lavorano in quest’ambiente. La storia vuole mettere in luce due aspetti: da una parte la negatività e l’alienazione che comporta lo stare molto al computer stando in solitaria e, dall’altra, le opportunità del giornalismo digitale come il lavorare in cloud con altri professionisti e l’avere un pubblico vario come quello che è oggi.”
Gabriel Macé è il finalista francese della scholarship ed è uno studente di Scienze Politiche presso l’Istituto Cattolico di Studi Superiori. “Ho cercato di immaginare il mondo del giornalismo con la totale scomparsa della carta” ha dichiarato spiegando cosa questo possa significare nella società. “In questo modo i giornalisti sono obbligati a cercare le informazioni soltanto sul web e loro, in quanto giornalisti, devono saper informare. Nel mio saggio ho cercato di immaginarmi un mondo in cui l’Europa fosse un solo paese ed in cui città come Parigi non avessero più le caratteristiche che hanno oggi.”
La vincitrice inglese è, invece, una studentessa di Giornalismo, Media e Studi culturali all’Università di Cardiff: il suo nome è Una Kelly ed ha scritto il suo saggio con l’intento di esporre le opportunità offerte dalle trasformazioni digitali. “Non sono pessimista riguardo al futuro del giornalismo ma, secondo me, bisogna capire come bisogna mettere in pratica la nuova “architettura”. È una sperimentazione continua e non esiste una ricetta per il successo.”
L’ultimo ad essere presentato è Martin Riedl, studente austriaco presso l’Università Humboldt di Berlino. Con il suo saggio ha voluto evidenziare come la nuova tecnologia ha cambiato il giornalismo in due modi: com’è cambiata la notizia e com’è cambiata, di conseguenza, la fruizione. “Attraverso la partecipazione degli utenti si ha la possibilità di ascoltarli e di partecipare insieme a loro” sostiene. “È importante leggere i loro commenti perché danno la possibilità di capire se ci sono problemi che potrebbero intaccare la credibilità della testata online. Il giornalismo deve, quindi, identificare le modalità per sottolineare feedback e concentrarsi sui pro ed i contro.”

Martina Parisi