Democrazia e media: riconquistare la fiducia dei cittadini. Incontro con Craig Newmark e Mario Calabresi

Una Sala dei Notari affollata ha accolto questo pomeriggio Craig Newmark e Mario Calabresi, a Perugia per parlare di giornalismo consapevole.
“Democrazia e media: riconquistare la fiducia dei cittadini. Incontro con Craig Newmark e Mario Calabresi” è il titolo del panel, tra i più attesi della terza giornata del Festival Internazionale del Giornalismo. L’appuntamento, che ha visto il Direttore di Repubblica nel ruolo di intervistatore, si è aperto con una breve presentazione di Craig Newmark, fondatore di craiglist e della Craig Newmark Foundation. Elemento distintivo, l’impegno costante per l’affermazione di un giornalismo di qualità, con il supporto filantropico a molte iniziative imprenditoriali e culturali”.
“Più che un impegno, una necessità - ha affermato Newmark - dal momento in cui la politica ha iniziato a diffondere notizie false. Un processo iniziato 20 anni fa, del tutto inaccettabile per un nerd come me.  È iniziato così la mia battaglia personale. Ma solo negli ultimi anni le tematiche legate al Fact Checking e alla diffusione di notizie false stanno acquistando interesse a livello internazionale”.
Tra le azioni promosse da Craig Newmark, la creazione di una cattedra universitaria in Etica del Giornalismo presso il Poynter Institute. Obiettivo, combattere le Fake News attraverso una cultura giornalistica più attenta alla deontologia della professione. “Un’esigenza sentita anche dai lettori, sempre più in cerca di notizie in cui credere. Anche dagli americani, apparentemente disattenti. Il comandamento ‘Non darai falsa testimonianza’ guida la maggioranza. Solo una minoranza di persone è spinta da odio e rancore”.
Ma un reale cambiamento, per Newmark, è possibile solo con il coinvolgimento di attori diversi: “Non c’è solo il giornalista, ma anche i grandi editori, come Google e Facebook, responsabili nel premiare o meno notizie di qualità. Il codice etico riguarda poi le reti di pubblicità, che dovrebbero allontanarsi da siti fondati su razzismo, ostilità e violenza”. La soluzione proposta dal filantropo americano è l’introduzione di un bottone sulle piattaforme editoriali, che consenta al lettore di scegliere cosa visualizzare.
Un pensiero è andato poi al nuovo Presidente del Stati Uniti, Donald Trump, suo malgrado responsabile di un cambiamento positivo nel mondo dell’informazione. “Vedo sempre più testate allontanarsi da un approccio orientato solo al profitto. Sta emergendo un nuovo senso di responsabilità, che si vede molto bene, ad esempio, nel caso del The New York Times e del Washington Post. Il loro impegna dimostra che un giornalismo consapevole non è solo auspicabile, ma anche possibile”.

Annalisa Masi