Dallo scorso 23 dicembre 2016 la trasparenza in Italia è più semplice: nel nostro Paese è arrivato il FOIA, il Freedom of Information Act.
Ma cos’è e come sfruttare questo nuovo strumento utile al giornalista e più in generale alla cittadinanza?
La novità del FOIA, del diritto di accesso generalizzato, è stato presentato dal suo punto di vista normativo e di pubblica utilità, oggi 8 aprile nella Sala Perugino dell’Hotel Brufani assieme ad Enrnesto Belisario, avvocato e scrittore, Claudio Cesarano ed Elisa Murgese del Diritto di Sapere ed Helen Darbshire, fondatrice di Access Info Europe.
Grazie al FOIA il diritto di conoscere e di sapere si fa ancora più chiaro e semplice con l’art. 5 comma 2 del decreto legislativo 33 del 2013: “Chiunque ha un nuovo diritto di cittadinanza vero e proprio” sostiene l’avvocato Belisario.
Il diritto di accesso ai dati presenti nell’archivio delle pubbliche amministrazioni è un passo importante per il cittadino che può richiedere informazioni alle PA senza fornire alcuna motivazione in un Paese come l’Italia che quindi non perde quel treno di trasparenza e chiarezza a livello di dati che di per sé caratterizza quasi l’intero continente europeo.
A differenza della legge 241/90 che dava sì una possibilità di accesso ai dati degli enti, con il FOIA la persona ha finalmente il diritto di accesso a ciò che è presente all’interno degli archivi.
Con il FOIA cambiano anche le istruzioni per l’uso rispetto alla legge 241 poc’anzi descritta.
Prima di presentare la richiesta è importante sapere qual è l’amministrazione o ente che potrebbe avere la trasparenza dei dati.
La facilità di accesso ai dati è sicuramente semplice e Belisario sviluppa poi le possibili motivazioni in caso di diniego da parte dell’amministrazione stessa. “Con il riconoscimento di un nuovo diritto di accesso, in caso di diniego, si può ricorrere ai difensori civici nel caso si tratti di un ente locale. Altrimenti se proviene dal Ministero il ricorso al TAR è necessario”
La piattaforma CHIEDI, presentata da Elisa Murgese, è quella piattaforma italiana attraverso cui è possibile fare delle richieste d’accesso semplificandone ulteriormente il processo di accesso alle amministrazione. “Fino ad ora le amministrazioni caricate sono almeno cinquecento” sostiene Murgese.
In tutto ciò il Paese, creando quindi un nuovo diritto di cittadinanza, permetterà alla figura del giornalista di ottenere una facilità di accesso grazie appunto al FOIA.
Marcello Mastino