Protezione di dati e fonti nell’era dei cyber attacchi: strumenti digitali al servizio del giornalismo

Protezione e privacy, sono due fattori essenziali nell’era del digitale. Questi due punti sono stati a lungo dibattuti all’incontro “Protezione di dati e fonti nell’era dei cyber attacchi: strumenti digitali al servizio del giornalismo” tenutosi l’8 aprile al Centro Servizi G. Alessi. A trattare queste tematiche così importanti nel giornalismo 2.0 sono stati Fabio Chiusi, giornalista freelance, Daniele Ranieri inviato di guerra de Il Foglio e Marco Viviani, giornalista freelance.
Con il Datagate, lo scandalo scoppiato tramite la denuncia e la pubblicazione di alcuni documenti riservati riguardo la sicurezza diffusi da Edward Snowden, c’è stata una significativa rivoluzione nell’aumento della sorveglianza, con una vera e propria corsa alla protezione crittografica.
Il panel promosso da Mon-k, ha mostrato come per i giornalisti diventi necessario comprendere i meccanismi dietro ogni processo di sicurezza. “La protezione tecnologica è fondamentale- dice Fabio Chiusi- ed è fondamentale che diventi obbligatorio per i giornalisti seguire dei corsi di formazione e aggiornamento sulla crittografia: che i giornalisti diventino in qualche misura hacker o programmatori”.
Dunque la protezione crittografica è necessaria, e il fatto che i governi vogliano penetrare e bucare queste barriere per avere una porta d’accesso ai nostri dati, non è ottimale per la nostra privacy, poiché distinguere la fonte di un cyber attacco, ossia capire se abbia origine statale o di altra natura, diventa sempre più complicato.
Per Daniele Ranieri le fonti vanno assolutamente protette e anche valutate, inoltre ha parlato di come l’hackeraggio sia uno strumento spesso usato dai governi e in seguito nel giornalismo investigativo d'inchiesta e di guerra.
Ci troviamo in un contesto storico in cui le soluzioni di tutela dai cyber attacchi, e la crittografia in particolare, sono sempre più essenziali, soprattutto con l’avvento dell’Internet of things che mette a rischio la nostra sicurezza quotidianamente in quanto soggetto a facili azioni di hackeraggio.

Federica Bonetti