Identità e memoria. Il volto umano di fotografia e documentario. Incontro con Matteo Bastianelli

Si è concluso alle ore 12,00 nella Sala delle Colonne di Palazzo Graziani l'evento “Identity and Memory: The uman face of photography and documentary” con Alessio Jacona e in qualità di moderatore ed il fotoreporter Matteo Bastianelli. Si parla di fotografia di reportage in un'epoca in cui l'immagine è tutto discutendo di foto e video fatte dallo stesso Bastianelli durante i suoi ultimi viaggi a Taranto, in Siria ed in Bosnia. Qual è il significato dettato dalle immagini? Come si sceglie cosa raccontare attraverso le foto? Queste le domande che Jacona pone al fotoreporter per iniziare l'incontro. Bastianelli si fa numerose domande durante i suoi viaggi a cui cerca di rispondere attraverso le immagini con un obiettivo: collegare il presente al passato guardando però al futuro. Il viaggio in Bosnia ad esempio è iniziato in compagnia di chi non ha soltanto ferite esteriori ma spesso porta con sé ferite non visibili perché legate il più delle volte alla perdita dei propri affetti e dei cari. Questo viaggio, durato ben 4 anni, è stato riassunto in poco più di 50 minuti di video e 118 fotogrammi. L'idea è quella di rappresentare la realtà cercando di capirla e lasciare a chi prenderà visione dei video e delle foto la possibilità di interpretarla. Durante l'incontro è stato visionato il video-documentario “MalDiMare” girato durante la permanenza di Bastianelli a Taranto, in Puglia. Il reportage sembra raccontare la vita in una sorta di contesto post-bellico, l'alto livello di inquinamento del luogo ha infatti portato la popolazione a subirne le conseguenze fisiche. Alta infatti risulta essere il tasso di mortalità  legato ai tumori. Come fa notare lo stesso Bastianelli durante l'incontro, è come se Taranto fosse in qualche modo stata scelta come “città sacrificale” in cui rifiuti ed emissioni di agenti altamente inquinanti pervadono il territorio e sono diventati ormai la quotidianità della gente del luogo. Quello che emerge dal reportage è la resilienza degli abitanti che nonostante le problematiche legate a questi fattori svolgono la propria vita di ogni giorno in maniera quanto più serena. Alla domanda di Jacona a quale foto fosse maggiormente legato in merito al reportage “MalDiMare”, il fotografo racconta la storia legata ala foto della masseria più antica di Taranto che rappresenta l'emblema dello scandalo legato a dei formaggi prodotti che esaminati sono risultati altamente radioattivi. Il proprietario era stato posto dunque davanti ad un bivio: andare via oppure ricominciare dalla propria terra. Egli ha avuto il coraggio di ripartire proprio da lì, lanciando un messaggio di speranza, coltivando la canapa industriale in grado di eliminare qualsiasi sostanza nociva presente nel terreno. Il secondo video-documentario di cui si è presa visione è quello di “The Bosnyan Identity” che lascia lo stesso Jacona con un dubbio ossia se la guerra in Bosnia sia davvero finita del tutto. L'ultimo video mostrato in sala dal titolo “Souls of Syrians” girato in Siria racconta oltre che il luogo attraverso le immagini, anche la storia di un ragazzo che ha da sempre cercato di andare in Europa con la voglia però di tornare a casa con un bagaglio maggiore di esperienze.

Federica Gorgone