James Risen The Intercept, Estelle Dehon Cornerstone Barriesters, Stefania Maurizi La Repubblica, Jennifer Robinson Doughty Street Chambers
Ore 12.00 – Sala dei Notari
Vincitore del premio Pulitzer, James Risen, giornalista statunitense, prima collaboratore del The New York Times e adesso giornalista per The Intercept, ha raccontato al pubblico del Festival Internazionale del Giornalismo, la sua storia e la forza di combattere il “potere invisibile” della politica e del governo americano. Ma cosa succede quando il potere, il governo del tuo paese, si mette contro di te perché hai scritto o stai seguendo qualcosa di “esplosivo” e “dannoso” per chi comanda? Tante le problematiche dei giornalisti che affrontano il lato oscuro del governo. Tanti i “bocconi amari” che James Risen ha dovuto buttar giù, ma che poi si sono rivelati un successo e profonda verità. Dopo anni spesi a parlare di economia nei suoi articoli, Risen, aveva cominciato a cercare altro, inizialmente senza possibilità di occuparsi dei temi che più gli stavano a cuore. Poi, dal Los Angeles Time, arriva la proposta: occuparsi della politica dell’America Latina e della Cia. Della prima non si occuperà mai, mentre la seconda di queste, sarà l’inizio del rapporto controverso tra potere, informazione e oscurantismo. Al tempo, vi erano pochissimi reporter che si occupavano di questo “lato oscuro”, d’inchieste sullo Stato e pochissime erano le persone disposte a parlare, a raccontare. Nello stesso momento, arrivano i primi sforzi da parte del governo di ostacolare le pubblicazioni di alcune storie, fino a che nel 2003 non gli viene espressamente richiesto di “distruggere i suoi appunti, seppellirli e non parlare con nessuno”. Conversazioni intimidatorie, ma anche una profonda conferma, che la storia che stava seguendo, era vera.
James Risen si è occupato di indagare il programma di spionaggio messo su dagli Usa. Una storia enorme e confermata da più fonti. Un racconto che inizialmente il suo giornale aveva deciso di non pubblicare, di rendere invisibile, ma che Risen ha raccolto in un libro d’inchiesta (poi pubblicata dopo lunghi negoziati anche sulla carta stampata poche settimane prima dell’uscita del libro).
Benedetta Baronti