Sala dei Notari, ore 15.00
Il frammentismo è una corrente letteraria d’inizio ‘900, il cui massimo esponente fu Eugenio Montale, con i suoi Ossi di seppia. E di frammenti si parla per fotografare l’Italia di oggi, quindi, vista attraverso spaccati di vita quotidiana, pubblica e privata, dei protagonisti della nostra politica, che tracciano il dipinto di ciò che siamo. Frammenti raccolti nel libro “Come un gufo tra le rovine”, scritto dal giornalista di Repubblica, Filippo Ceccarelli, e presentato dal suo collega di testata, Vittorio Zucconi. L’Italia, popolo di maschere e distorsioni, pieno di eventi tragi-comici che rievocano la figura del buffone tragico, il cui massimo esponente teatrale in Italia è il premio Nobel, Dario Fo. Il libro è una ricerca di frammenti del nostro Paese, fatto di piccole cose, non di massimi sistemi. Così, tra le pagine, tra gli altri più che di Fo si parla di Fo… rmigoni e delle sue peripezie economiche con la Fondazione Maugeri. E di quel fiume di denaro usato per scopi personali e giustificato come fondo di ricerca per “Le condizioni di sopravvivenza dell’uomo su Marte”. Ciellini su Marte! Dell’uomo delle emergenze, Bertolaso, che rimane intrappolato di notte nel Salaria Sport Village con la massaggiatrice e non riesce ad uscire.
Del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che viene tamponato da un cinese clandestino. Scene da commedia all’italiana, una realtà che offre spunti del genere ogni giorno. “Il cinepanettone, genere cinematografico di successo al botteghino della commedia all’italiana – spiega l’autore, Ceccarelli – prende spunto dalla realtà o, ormai, siamo arrivati al punto che è l’Italia ad essere un cinepanettone?”. Più che mai legittimo porsi queste domande, nel momento stesso in cui, dopo un lungo travaglio di due mesi, finalmente la classe politica eletta alle ultime elezioni riesce a formare un governo simile ad un matrimonio texano da commedia americana. Uno “shotgun wedding”, dove il futuro sposo, che ha messo incinta la futura moglie, sale all’altare con il fucile del suocero alla schiena. E parlando di USA viene facile il parallelismo, perché i piccoli e grandi scandali avvengono anche lì: “Mentre negli Stati Uniti – spiega Vittorio Zucconi – prevale la linea del do something about it, cioè fai qualcosa, qualsiasi cosa, anche sbagliata, pur di risolvere un problema, da noi in Italia ci si ferma a voler porsi per forza una domanda: Cosa c’è dietro? L’unica cosa che sappiamo fare è nominare una commissione d’inchiesta”. Ci vuole davvero lo sguardo di un gufo che si aggira tra le rovine per mettere in fila i fatti minuti, le improvvise epifanie, le inconsapevoli figuracce, le battute e gli insulti, le contraddizioni degli ultimi anni della disastrata Seconda Repubblica.
Roberto Tortora