CABU, POLITIQUEMENT INCORRECT! OMAGGIO A CHARLIE HEBDO

Con Luca Bottura (Lateral Radio Capital), Jérome Lambert (regista Cabu, politiquement incorrect!) e Philippe Picard (regista Cabu, politiquement incorrect!)
In sala dei Notari, nella serata del secondo giorno del Festival Internazionale del Giornalismo, è stato proiettato il documentario Cabu, poliquement incorrect! realizzato da Lambert e Picard. Il documentario risale al 2005, ben prima dell’attentato a Charlie Hebdo, come precisato da Bottura. Risulta perciò autentico e lontano dai tipici coccodrilli realizzati nell’immediato.
Il documentario traccia il profilo di Cabu, uno dei più popolari vignettisti francesi, rimasto vittima dell’attentato del 7 gennaio 2015. Il ritratto appare immediatamente quello di “un eterno bambino, e lo è rimasto fino alla fine. Era ingenuo come i bambini e come i bambini diceva cose scomode”, come concordano i due registi.
La proiezione ripercorre la carriera di Cabu dai primi schizzi irriverenti su Hara-kiri fermandosi alle soglie della satira sull’Islam di Charlie Hebdo che gli sarebbe stata fatale.
Un documento unico, arricchito da dichiarazioni dello stesso Cabu sul significato della sua satira antimilitarista e anticlericale. “È difficile attacare un'unica religione perche si viene immediatamente presi per anti cattolici o anti Islam”, come confessava Cabu.
Poi la satira contro il potere con l’eccezionale documento della caricatura dei Mitterand, tratta da una caffettiera rovesciata, e l’incontro con Sarkozy. Un giorno Sarkozy chiese a Cabu: “mio figlio vorrebbe sapere  perché mi disegni sempre con le corna”, lui gli rispose: “ perche lei è un po diabolico Primo Ministro”.
Sul finale della proiezione il toccante momento delle riprese di Cabu e Wolinsky seduti al tavolo di un caffè parigino, la vita privata di Cabu, il suo vagare per Parigi con matita e taccuino, l’amore per il jazz e Charles Trenet.
Il documentario firmato Lambert e Picard chiude sostenendo: “Cabu ha ancora una faccia da bambino, come se il suo viso si rifiutasse di assumere l’aspetto di un adulto. È davvero un monellaccio!”
La proiezione è stata seguita da un dibattito moderato da Luca Bottura, incentrato sul significato, sui limiti della satira contemporanea e sulle reazioni post 7 gennaio 2015. “C’è stata molta ipocrisia da parte dell’opinione pubblica dopo l’attentato a Charlie Hebdo, vedendo tutta questa gente sfilare e riempirsi la bocca, credo che tutta la redazione avrebbe riso”, secondo Picard, che ha aggiunto “credo che vedendo la marcia di solidarietà per Charlie Hebdo, Cabu avrebbe disegnato la cacca di piccione che ha colpito Hollande.”
Sui limiti della satira Picard e Lambert hanno sostenuto che gli unici limiti sono quelli definiti dalla legge, oltre a quello nulla è proibito. Solo i tribunali hanno il potere di vietare la satira.
In chiusura Lambert dichiara con rassegnazione: “ dopo l’attentato a Charlie Hebdo non ci sarà piu la stessa leggerezza di prima, in un certo senso i terroristi hanno vinto.”

Leonardo Vaccaro