Calcio e giornalismo nel terzo millennio

Sala dei Notari, ore 18.00

In una Sala dei Notari gremita si è svolto oggi, alle ore 18, il convegno “Calcio e giornalismo nel terzo millennio”, con tanti ospiti d'eccezione. Cinque i relatori presenti, chiamati a parlare della propria esperienza: John Foot, University College London; Gianluca Di Marzio, volto noto di Sky Sport; Mario Sconcerti, celebre giornalista di carta stampata e tv, ora al Corriere della Sera; Gianni Valenti, vicepresidente della Gazzetta dello Sport; Pierluigi Pardo, importante membro della redazione di Sport Mediaset e conduttore del programma “Undici”. Tantissimi i temi affrontati nel corso del pomeriggio, inframezzati da filmati con cui si è evidenziato il processo d'evoluzione del giornalismo sportivo attraverso la seconda metà del '900. Proprio il tema del cambiamento ha tenuto banco nella prima parte della conferenza e se da un lato Foot e Valenti hanno dato grande risalto al passaggio dalla carta ai siti, il primo analizzando la storia del giornalismo sportivo italiano, il secondo parlando del passaggio della Gazzetta dalla carta a internet e app per smartphone, dall'altro è stato Mario Sconcerti a “negare” il cambiamento di questo mondo, poiché, come ha più volte ripetuto nel corso dell'incontro, a cambiare non è il giornalismo nella sua forma, ma il mezzo con cui le notizie vengono diffuse e per questo il compito del giornalista resta lo stesso. Pardo e Di Marzio, invece, si sono concentrati maggiormente sui social network e in particolare su come Twitter ha cambiato il modo in cui gli sportivi di tutto il mondo, compresi i giornalisti, reperiscono e diffondono le notizie e le opinioni. Aumenta, quindi, la velocità, senza però lasciare da parte la ricerca costante della veridicità. Il tema di velocità e veridicità è stato ripreso, in seguito, anche dagli altri ospiti intervenuti al convegno, con racconti delle proprie esperienze personali nei vari giornali, con in particolare Valenti e Sconcerti a narrare episodi in cui la ricerca della verità e della verifica di una notizia ha portato anche alla perdita di scoop, “bruciati” dalla velocità di altri giornali. Esemplari le parole di Valenti in questo senso: “La più grande soddisfazione del giornalista è avere una notizia che resista fino alla stampa e non venga anticipata”. Sconcerti, invece, ha attaccato chi scrive sui social notizie non verificate, spiegando ai tanti giovani intervenuti come “il progetto è il giornalista, non il mezzo”, concentrandosi quindi sull'individualità più che sul veicolo di ogni notizia. La seconda parte dell'incontro, aperto proprio dall'intervento appena citato, si è concentrata su specializzazione e info-grafiche di statistiche, con i relatori concordi nel non vedere nella specializzazione un elemento di novità e nel guardare alle statistiche come fondamentali. Nella parte finale del convegno, tantissime le domande del pubblico, con Pardo e Di Marzio tra i più richiesti e conclusione di Sconcerti che ha esortato i giovani presenti a studiare per ampliare la propria cultura in quanto il calcio e lo sport non prescindono dallo studio e solo grazie ad una mente aperta si può lavorare in modo eccellente e non cadere nella banalità e nel semplicismo.

Giuseppe Fontana