Il Festival Internazionale del Giornalismo è stato fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter. L’obiettivo? Parlare di giornalismo, informazione, libertà di stampa e democrazia secondo il modello 2.0. Un evento nato dal basso, aperto alle "incursioni" degli utenti, un evento unico dove i protagonisti dell’informazione provenienti da tutto il mondo si incontrano con i cittadini, i lettori, gli studenti, i professionisti, in un flusso continuo di idee, scambi, confronti. I media giocano un ruolo fondamentale nelle nostre vite quotidiane ma spesso vivono di autoreferenzialità. Il festival rompe in qualche modo questo muro grazie al suo format e rende vivo e vitale l’incontro tra chi fa informazione e chi ne usufruisce.
L’edizione 2013 ha registrato più di 200 eventi, dei quali circa la metà in traduzione simultanea, oltre 450 relatori, circa 200 volontari arrivati dal tutto il mondo, circa 1500 giornalisti accreditati, oltre 120mila le visite al sito internet con 700mila pagine visitate in totale e 20mila gli accessi giornalieri per i video della web tv (molti dei quali, per il primo anno, in diretta streaming). E, ancora, con più di 50mila tweet in 5 giorni il Festival è stato costantemente tra i trending topic di Twitter, in aumento rispetto alla scorsa edizione, dominando la conversazione online. Nella giornata conclusiva #ijf13 è stato l’hashtag più citato d’Italia insieme a #Perugia.
Se si pensa che la promozione del festival, per scelta e per motivi di budget, avviene solo attraverso i canali più innovativi della comunicazione (social media e social network) siamo di fronte a un vero e proprio fenomeno tipico dell’era 2.0. In questi anni intorno al festival si è creata una community che partecipa attivamente anche ai contenuti e vive di scambi e interazioni sul web (e non solo) durante tutto l’anno.
Tutto questo è stato possibile anche grazie alla generosità degli sponsor e al coinvolgimento di media partner, associazioni e di tanti amici (italiani e non) che hanno messo a disposizione del festival idee, conoscenze e creatività. Sì, possiamo dire che come per i social network anche il festival vive grazie alla voglia di condividere la conoscenza e di raccontare insieme il mondo.
Dunque chi decide cosa accade al festival? Arianna e Christopher e voi che avete voglia di partecipare. Non ci sono comitati scientifici, né direttori artistici, non è un evento calato dall’alto, nasce dalle esigenze, dalla ricerca, dalla competenza, dalla conoscenza e dalla passione di chi l’informazione la vive da utente non solo da protagonista. Chi ha idee, proposte, contenuti da proporre può farlo, il festival nasce anche dall’incontro di queste idee.
Perché Perugia? Perché viviamo qui. Perché Perugia è una bellissima città medievale. È il capoluogo dell’Umbria, una delle più affascinanti regioni d'Italia, anche per il suo modello di comunità. Una dimensione unica che guarda all’innovazione senza rinunciare alla tradizione: cibo eccellente, panorami mozzafiato, cultura, arte… e giornalismo mondiale nel cuore verde d’Italia.