Convergenze pericolose. Giornalisti e comunicatori online un’unica professione?

Sala Raffaello, ore 15.00

Giornalisti e comunicatori sul web utilizzano gli stessi strumenti e condividono le stesse competenze: saper dialogare sui social network, produrre contenuti, avere capacità di ascolto e interazione.
Si afferma sempre più la figura unica di un "professionista della comunicazione", in grado di lavorare sui due fronti. Se questo, da una parte, rappresenta una risorsa dal punto di vista professionale e di occasione di lavoro, dall'altra rappresenta un cortocircuito fra giornalismo e comunicazione aziendale. Quali sono i confini e quali i rischi?
Queste le tematiche trattate nel corso del panel discussion tenutosi oggi alla Sala Raffaello dell'Hotel Brufani.
A moderare l'incontro, il fondatore di pandemia.info Luca Conti.
Relatori dell'incontro: Daniele Chieffi, giornalista e scrittore; Anna Masera, social media editor de la Stampa; Carola Frediani co-fondatore effecinque.org e Manuela Kron, direttore corporate affairs Gruppo Nestlé in Italia.
Nel corso del panel si è parlato della fondamentale importanza di una nuova figura professionale emergente le cui caratteristiche principali sono quelle di saper usare bene i social network.
Tra le due professioni, il giornalista e il comunicatore, sussiste una significativa convergenza sui meccanismi, sugli strumenti da utilizzare. "Ai professionisti è richiesta  maggiore attenzione all'etica e alla deontologia".
Ognuno dei relatori ha provato, partendo dalle proprie esperienze, a spiegare il proprio parere.
Le domande del pubblico sono state numerose, molte poste usando proprio twitter.
In particolare, Anna Masera ha ricordato come "La comunicazione  nell'era del 2.0, specialmente grazie ai social network, non ammette bugie ". E il pubblico funge da 'watchdogger', rispetto ai contenuti che la rete stessa diffonde.

Adriano Cotugno