Cronaca dell’emergenza e giornalismo partecipativo

Internet e i social network stanno trasformando i cittadini in protagonisti sempre più attivi del mondo dell'informazione, soprattutto durante le emergenze. Il giornalismo diventa partecipativo e le redazioni giornalistiche, locali e nazionali, devono fare i conti con questa trasformazione, i cui aspetti, conseguenze e possibilità sono state al centro del workshop Cronaca dell'emergenza e giornalismo partecipativo", che si è svolto presso l'Hotel Sangallo di Perugia.

L'incontro, moderato da Pier Vittorio Buffa de l'Espresso, ha visto la partecipazione di Marianna Bruschi de la Provincia Pavese, Danilo Fastelli, giornalista de Il Tirreno, Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, Diana Letizia, de Il Secolo XIX ed Elena Rapisardi, dottoranda in Scienze della Terra a Torino. "Il rapporto fra i cittadini i giornalisti - ha esordito Buffa - ha subito una radicale trasformazione, il cui perno sono i social network".

Attraverso esempi relativi a situazioni di emergenza o inchieste e iniziative messe in campo dalle rispettive testate, tutti i relatori hanno sottolineato il contributo essenziale che i cittadini possono fornire al mondo dell'informazione e che il rapporto tra quelli che un tempo erano i due terminali di un flusso informativo unidirezionale, dalla testata al pubblico, sia ora caratterizzato da collaborazione, condivisione e inclusione. Prendendo ad esempio la copertura da parte de Il Tirreno del naufragio della Costa Concordia, Fastelli ha spiegato come, attraverso internet e i social network, i cittadini "hanno fornito un'enorme mole di materiali e informazioni, che ha permesso alla testata di offrire, attraverso una copertura ampia dell'evento, un servizio molto apprezzato dagli utenti". In questo caso, come in altri, "la redazione web è diventata la prima linea del giornale".

Se il giornalismo diventa partecipativo, valorizzare i contributi prodotti dagli utenti è una necessità, come ha sottolineato Diana Letizia. Illustrando la copertura dell'alluvione di Genova da parte de Il Secolo XIX, la giornalista ha ricordato che "la capacità organizzativa e d'ascolto è un aspetto essenziale in questo nuovo tipo di rapporto. Noi - ha continuato Letizia - cerchiamo di innestare un circolo virtuoso tra testata e lettori, reale e virtuale, redazione web e cartacea".

Tutto ciò, comunque, non fa venir meno la necessità, per gli organi d'informazione, di fornire contenuti di qualità, come ha spiegato Giovannelli. Qual è, in questa situazione, il ruolo e il contributo dei social network, in particolare Facebook e Twitter? "Questi strumenti - ha commentato Giovannelli - possono innescare la collaborazione con i lettori e dare un notevole contributo alle testate giornalistiche. Allo stesso tempo, però, sono uno dei principali concorrenti per una testata, soprattutto online, in quanto le contendono quella che è diventata la risorsa essenziale per ogni persona: il tempo".

Il nuovo rapporto con la testata di riferimento, inoltre, permette ai giornali di diventare il perno centrale di nuove comunità di lettori, che "partecipando all'attività giornalistica creano rapporti anche tra loro", come ha illustrato Marianna Bruschi basandosi sull'esperienza delle "inchieste dei lettori" de la Provincia Pavese. Un contributo, quello dei cittadini, che potrebbe rivelarsi importante anche per  la gestione delle emergenze. "Il cittadino - per Elena Rapisardi - può diventare un agente, un sensore, fornendo informazioni utili e tempestive alle squadre di soccorso e a chi gestisce l'emergenza".