Cult-News. L’informazione culturale tra mainstream e web

L'88% degli italiani si informa tramite la televisione, e negli ultimi cinque anni c'è stato un aumento del 73% di coloro che si informano tramite la rete. La lettura, invece, è in caduta libera, con solo il 46% di italiani che legge almeno un libro all'anno. L'informazione è diventata appannaggio del passaparola, con un numero sempre più alto di utenti, soprattutto giovanissimi, che si informano tramite la condivisione sui social network. Attorno a questi dati si è sviluppato il panel presso la sala del Dottorato, moderato da Lella Mazzoli, dell'università di Urbino, con la collaborazione di Loredana Lipperini, scrittrice e conduttrice di Fahrenheit, su Radio 3, Giorgio Zanchini di Radio Anch'io e lo scrittore e critico Wu Ming 2. Attualmente il panorama letterario è caratterizzato da una forbice tra prodotto letterario alto e il corrispettivo popular, e nessuno sembra praticare una via di mezzo. Il linguaggio utilizzato è antico, e poco si adatta alle esigenze di un mondo crossmediale. La banalizzazione è dietro l'angolo, ma per cambiare registro è necessario intraprendere la strada mediana, magari utilizzando registri testuali differenti, in modo da suscitare attenzione e interesse. A partire dalla contraddizione e dal conflitto, si possono dare nuova vita a fatti del passato, magari dimenticati, raccontandoli con linguaggi e parole nuove: così una verità stantia o banale, può tornare ad avere una forza dirompente. La soluzione è raccontare i fatti in modo differente. Bisogna essere lucidi nella trasformazione, che genera inevitabilmente fratture generazionali. Il compito dei media è proprio quello di connettere questi mondi diversi, isole lontanissime, per far sì che possano dialogare tra di loro. «Nessun inciampo è possibile senza un incontro fisico» ha ribadito Loredana Lipperini. La partecipazione dal basso è uno degli atteggiamenti possibili, una partecipazione che non deve però essere lasciata a se stessa, ma deve essere supportata da una guida, per poter fruire al meglio delle informazioni. Non solo, dunque, attraverso luoghi virtuali, perché «i mondi si possono connettere con la carne e con il sangue».

Alina Dambrosio Clementelli, Valerio Lai