“Cura le tue fonti: come potenziare la redazione con Globaleaks”. Questo è il titolo del workshop che ha avuto luogo sabato 18 aprile a Palazzo Sorbello, ore 11.30. Sono interventi Claudio Agosti, co-fondatore Centro Hermes, Marco Calamari, punto informatico, Giovanni Battista Gallus, presidente Circolo di Giuristi, Francesco Paolo Micozzi, avvocato e scrittore, Giovanni Pellerano, co-fondatore Centro Hermes, Fabio Pietrosanti, presidente centro Hermes e Alessandro Ristolfi, Università di Milano.
Dalle informazioni nascono le inchieste. Ieri come oggi, il rapporto con le fonti è essenziale. Durante l'incontro è emerso che, nel mondo del giornalismo, è cambiato il modo di proteggere le informazioni anonime. Il rapporto con le fonti, negli anni passati, avveniva attraverso mezzi tradizionali (telefonate, incontri..). Negli ultimi anni, invece, con la diffusione di Globaleaks, si è creato un modo più semplice di raccogliere le segnalazioni anonime. Le redazioni dei giornali possono ricevere informazioni di alto interesse pubblico, utili per le inchieste, e contemporaneamente proteggere le fonti. Per 'pubblicizzare' queste ricerche, si possono mettere in atto diverse iniziative: dalla pubblicità sui giornali al volantinaggio.
Globaleaks è un software libero, un'applicazione da inserire nella pagina. Capace di assicurare un certo livello di confidenza e di sicurezza molto alto. Attraverso questa tool, il cittadino può inviare segnalazioni al giornalista in forma completamente anonima attraverso una chat che permette sempre la sicurezza della fonte. Questa, a sua volta, può scrivere attraverso un browser scaricabile. Dopo le segnalazioni, si inizia con il lavoro di fact-checking: il giornalista deve sempre verificare poichè le segnalazioni possono essere false e scorrette. Un'informazione, ricevuta in forma anonima, è per definizione poco sicura.
Anche le redazioni devono proteggersi: questo è possibile farlo attraverso l'acquisizione di nuovi programmi che assiucurano l'anonimato durante le navigazioni e permettono di comunicare con le fonti in modo criptato. Il migliore sistema di navigazione anonima è Tor, applicazione che permette di collegarsi ad Internet senza lasciare tracce. Tutte le informazioni sono crittografate perchè il collegamento passa da un server all'altro di diversi paesi. Solo così il sito visitato non può accedere ai dati personali.
Tante le iniziative di whistleblowing. In Italia, questa metodologia investigativa ha portato alla creazione di Mafialeaks e Alac (Transparency international Italy anticorruption) che raccolgono e lavorano con le segnalazioni sulla corruzione nell'amministrazione italiana. O ancora Expo leaks dove le fonti sono principalmente persone interne ai lavori per la creazione dell'esposizione di Milano. Questo tipo di lavoro può essere applicato a qualunque tematica di interesse pubblico: sanità, charity, terrorismo, finanza, qualunque cosa possa avere un certo appeal sociale.
In conclusione, l'avvocato Giovanni Battista Gallus ha dichiarato:“Il giornalista, se rispetta alcune condizioni previste dalla Corte Costituzionale, quando pubblica informazioni segrete, non commette reato. L'importante è esercitare correttamente il diritto di cronaca”. Questo aspetto giuridico riguarda tutti i giornalisti, professionisti e pubblicisti, ma non i blogger.
Daniela Larocca