Dalla notizia all’esperienza

Oggi, venerdì 18 aprile, si è svolto nella sala Perugino dell'hotel Brufani, l'incontro, e il seguente laboratorio interattivo, dal titolo "dalla notizia all'eseperienza"; Luca Rosati, fondatore di ArchitectIa, oggi libero professionista e Federico Badaloni, progettatore di siti per il gruppo de L'Espresso, hanno interagito con la platea sulle tecniche, oggi primarie nell'informazione, per trasformare la notizia in una vera e propria esperienza per il pubblico. Molti sono stati i campi di indagine proposti, anche con riferimenti sociologici e antropologici; dal concetto di relazione e compresenza di oggetti in uno spazio, grazie ai quali noi diamo senso cognitivo a ciò che vediamo, al concetto di "bordo" entro cui l'informazione si muove e che il giornalista deve rispettare per finire al contesto, che dipende sì dalle caratteristiche della connessione, ma grazie alla quale si crea una esperienza.

Ma che cos'è allora l'esperienza? E soprattutto come si può realizzare nel giornalismo? A queste e altre domande, i relatori hanno cercato di rispondere attraverso degli esempi, ma soprattutto grazie al laboratorio che ha seguito la parte teorica. Innanzitutto, bisogna definire il concetto di esperienza; come ben delineato anche nel libro "l'economia dell'esperienze", essa è sia un percorso che racchiude un insieme di elementi posti in relazionarsi loro, sia un racconto, una narrazione che parte da un'esigenza; Federico Badaloni ha, infatti, insistito sulla relazione tra esigenza e esperienza, relazione che ha dato vita a molte invenzioni moderne o post-moderne, come dall'automobile a Facebook.
Il giornalismo deve quindi saper raccontare un comunità e anche aiutarla a crescere e a organizzarsi attraverso quei sistemi  di connessione della conoscenza,  che permettono di scegliere una notizia e di trasformarla in un'esperienza.

Marilde Iannotta