9:00 - Sala Raffaello, Hotel Brufani
Si è aperto con una breve introduzione il primo incontro in programma per sabato mattina della quarta giornata del Festival Internazionale del Giornalismo. Il panel è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’European Journalism Centre e del Open Knowledge Foundation. Tra i Relatori c’erano Hamoun Almahmound, di ARIK, Steve Buttry, direttore del Digital First Media, Craig Silverman, direttore dei contenuti Spundge, Rina Tsubaki, dell’European Journalism Centre, Farida Vis, dell’Università di Sheffield e Claire Wardle, del Tow Centre for Digital Journnalism.
I relatori hanno iniziato a parlare di cosa fare una volta che si ottengono i dati, perché è importante saperli intervistare e leggere una volta che si sono ottenuti, per capire se sono soddisfacenti, se sono stati manipolati, prima che diventino notizia. Per controllare l’attendibilità dei dati bisogna consultare risorse credibili e fare attenzione ai mezzi che si utilizzano per leggerli. È venuto fuori l’esempio di Excel 2003, che riesce a contenere in un documento un massimo di 256 colonne. Proprio per questa ragione bisogna fare attenzione a leggere documenti con versioni di Excel 2003 o precedenti perché potrebbero fornire informazioni incomplete.
Riguardo poi alla trasparenza e alla deontologia, è importante sia, come fa il The Guardian condividere i dati, sia inserire un disclaimer in cui si spieghi la natura dei dati consultati (ad esempio specificare se i dati sono scritti in caratteri molto piccoli o poco leggibili) perché in caso di errore, il lettore potrà ricollegarne la natura a questa causa.
Come consigli generali i relatori hanno suggerito di fare attenzione sia ai limiti degli strumenti, sia alla tendenza che porta a semplificare i dati e a non tenere conto della complessità dei fatti. Oltre a ciò, hanno insistito sul controllare se i dati combaciano con i fatti reali.
Claire Wardle ha poi approfondito la questione delle crowdmap e dei dati che provengono dalla gente comune che, più di ogni altra fonte, necessitano di controllo assiduo. In particolare ha proposto l’esempio della notizia dello sciopero dei mezzi a Londra. Attraverso un sistema di crowdmap è stato possibile avere una situazione aggiornata, anche se non completamente attendibile, dell’apertura di molte delle stazioni metro di Londra nella giornata di sciopero.
L’incontro si è avviato verso la conclusione affrontando la questione dei dati falsi. È stata notevole la testimonianza di Hamound Almahmound che ha raccontato quanto fosse facile diffondere foto e video falsi delle rivolte e dei sollevamenti contro il regime siriano dal momento che il governo negava che le proteste ci fossero.
Federica Papapietro
@FedePapapietro