Si parla spesso di libertà di espressione, in forme varie, e non solo dal punto di vista giornalistico. La fotografia è proprio una forma di espressione diversa dal solito, ma che può avere una forza e una potenza incredibili. Il panel di oggi pomeriggio, presso il Teatro della Sapienza, moderato da David Parenzo, ha affrontato il tema della fotografia e della libertà di espressione con uno dei maestri della fotografia contemporanea, Oliviero Toscani. Celebri le sue istantanee, alcune delle quali sono state proiettate e commentate. Secondo Toscani, la fotografia è la memoria storica dell'umanità, una vera e propria documentazione storica e sociale dell'essere umano. Ma è anche un modo come un altro per comunicare, per trasmettere emozioni e sensazioni. «Una foto obbliga ad analizzare e a diventare parte della società, a schierarci da una parte o dall'altra. La televisione, invece, ci fa diventare ciechi, perché assorbiamo passivamente quello che qualcun altro vede per noi». Di pari passo, una fotografia ha il compito di richiamarci bruscamente alla realtà, e alla responsabilità. È il caso, per esempio, delle foto delle decapitazioni messe in atto dai miliziani dell'Isis. «In quel caso – ha commentato Toscani – quelle foto ci mettono nudi di fronte alla responsabilità, per questo motivo facciamo fatica a vederle. Le immagini che passeranno alla storia sono proprio queste, le immagini che meno vogliamo vedere».
Valerio Lai