Sala dei Notari - ore 17.00
La panel discussion con tema centrale il digital content si tiene nella Sala dei Notari con ospiti Riccardo Cavallero, direttore generale Edizioni Mondadori, Serena Danna, giornalista del Corriere della Sera, Marco Patuano, CEO Telecom Italia, Andrea Zappia, amministratore delegato Sky Italia e Vittorio Zucconi, giornalista di la Repubblica. Il confronto ruota attorno alla rivoluzione digitale che ha investito il mondo della comunicazione, ma che in Italia ancora non è veramente approdata. Le personalità riunite per la panel discussion rappresentano tre diversi settori, telecomunicazioni, giornalismo ed editoria, che sono però strettamente connessi tra di loro e stanno affrontando le stesse problematiche necessità di innovarsi per rispondere alle nuove esigenze di fruizione dei contenuti prodotte dalla rivoluzione tecnologica. Il digital divide, dunque il mancato accesso a Internet per usufruire di tutte le potenzialità che la rete offre, è una realtà attuale del nostro Paese e come sottolinea Serena Danna, la situazione da questo punto di vista è drammatica e Telecom in parte ne è responsabile.
Interviene a tal proposito Marco Patuano, che rassicura sul lavoro che Telecom sta svolgendo per migliorare il servizio, operando soprattutto sulle infrastrutture: l’obbiettivo è entro il 2016 di arrivare a situazioni di digital divide prossime allo zero. C’è Inoltre, l’accordo tra Telecom e Sky, che fornirà dei servizi in più con ulteriori passi in avanti verso la digitalizzazione: Andrea Zappia afferma che “Sky vuole essere disponibile per tutti”, uscirà dunque dal recinto stellite per soddisfare le esigenze dei consumatori con la fibra. Fornire una “buona televisione”, disponibile per tutti. Tale accordo prevede dal 2015 anche la fruizione mobile.
Si passa alla questione dell’editoria nell’era digitale e sull’argomento si esprime Riccardo Cavallero, che riafferma con forza il ruolo dell’editoria come veicolo fondamentale per portare i contenuti al lettore. Il digitale ha sicuramente generato dei cambiamenti nel lavoro dell’editore, obbligandolo a uscire fuori dalla tradizione cartacea e costringendolo ad aprirsi alle esigenze prodotte dalle nuove tecnologie. E a proposito di nuove tecnologie e in particolare di e-book, Cavallero afferma: “noi editori, consegnamo delle storie. La tecnologia e la nascita del formato e-book ci permette di allargare l’utenza”. L’aspetto positivo del digitale quindi, nonostante la crisi che ha prodotto, è che moltiplica le occasioni di lettura, e l’editoria non può che adattarsi a questo cambiamento e lavorare per soddisfare le nuove e diversificate esigenze del lettore. “Non ho dubbi sul fatto che il libro continuerà”, conclude l’editore.
Nel dibattito su come il digitale abbia modificato la fruizione dei contenuti, interviene anche Vittorio Zucconi, giornalista e responsabile del digitale di Repubblica. Riferendosi al mestiere di giornalista egli ritiene che il cambio del mezzo non abbia cambiato il mestiere, ma il modo di comunicare, una comunicazione che egli definisce “comunicazione liquida”. Si comunica sempre di più in maniera “digitalizzata”, con una spontaneità tale che nemmeno ce ne accorgiamo più. Il problema, secondo il giornalista, è quella dei contenuti e della loro qualità, “la moneta cattiva paga”. Ci lascia dunque con una domanda senza risposta: “prevarrà il meglio o il peggio in questo oceano di offerte prodotto dalle nuove tecnologie?”.
Micol Sacco