Edward Snowden e il dibattito su sorveglianza e privacy

Edward Snowden, l’ex consulente della National Security Agency (Nsa) che ha rivelato al mondo il sistema di sorveglianza di massa operato dalle organizzazioni di intelligence, è stato il protagonista dell’evento speciale di ieri alle 18 nella Sala dei Notari di Perugia.

Il dibattito, introdotto da Patrizio Gonnella, presidente del Cild, Coalizione italiana per le libertà civili, è stato moderato da Fabio Chiusi, autore dell’ebook “Grazie Mr. Snowden”, che ha intervistato l’ex analista Nsa e la regista Laura Poitras, autrice del documentario “Citizenfour”, Premio Oscar nel 2015. Presenti in Sala dei Notari anche l’avvocato di Snowden, Ben Wizner, Andrea Menapace del Cild e Simon Davies di Privacy International.

Punto centrale della discussione è stato l’equilibrio tra la sorveglianza imposta dai governi ai propri cittadini, mediante raccolte indiscriminate di dati, e la possibilità, attraverso questa raccolta, di garantire una maggiore sicurezza.

Un’equazione che non funziona, secondo Snowden. Infatti, ha spiegato l’informatico, circa un anno fa la Francia aveva messo in atto un imponente sistema di sorveglianza di massa, che però non è stato capace di impedire la strage di Charlie Hebdo. Quello del controllo sui cittadini è un processo, per Snowden, destinato ad amplificarsi dopo i fatti recenti, sia perché i sistemi tecnologici usati sono in grado di monitorare chiunque, anche senza il sospetto di un reato, sia perché i governi non hanno intenzione di rinunciare al loro potere di controllo. Snowden ha suggerito, come unica soluzione, una resistenza civile dei cittadini che possa competere con il potere governativo, ma che deve essere intrapresa al più presto, perché “se si concede quel potere è troppo difficile tornare indietro”.

Federica Delogu