Le informazioni sulla qualità sono come l'alimentazione di qualità? Costruire un'etichetta nutrizionale per contenuti credibili è un concetto fattibile per il futuro? E, più in generale, possiamo concordare modi scientifici e sistematici per valutare la credibilità delle informazioni e la loro applicabilità su vasta scala? Queste le domande a cui i relatori hanno cercato di dare una risposta al Festival Internazionale del Giornalismo. La “Credibility Coalition” è una comunità interdisciplinare impegnata a migliorare i nostri ecosistemi informativi e l'alfabetizzazione mediatica, esplora queste domande attraverso definizioni strutturate in modo collaborativo e risultati condivisi dai test per la credibilità dei contenuti: un modo per iniziare a comprendere le complessità che separano il credibile dagli elementi discutibili di un contenuto giornalistico è pensare a come esprimere la qualità informativa come etichetta nutrizionale. E’ proprio l'etichetta ad includere marcatori per differenziare i fatti dalle opinioni, le possibili influenze commerciali o politiche, e un elenco di fonti. Come descritto da Matt Stempeck: “l'obiettivo è rendere le informazioni sulle notizie disponibili per le persone che vorrebbero trarne beneficio. Il lancio delle etichette nutrizionali FDA sugli imballaggi alimentari nel 1990 negli Stati Uniti non ha costretto le persone a mangiare in modo diverso, ma ha fornito informazioni dietetiche critiche per quei consumatori che lo cercavano ".
Questo modello si rivelerà utile per aiutare a sviluppare standard universali di credibilità e consentire al pubblico di capire il nostro lavoro in modo più semplice. Allo stesso tempo, evita la censura completa o una valutazione del valore polarizzante del contenuto, lasciando che le opinioni si presentino contestualizzate.
Benedetta Baronti - volontaria press office IJF19