Nella mattinata di venerdì 7 aprile l’Hotel Sangallo ha ospitato il workshop “Evoluzione dello storytelling nel giornalismo televisivo”, con il giornalista di Sky Sport Marco Cattaneo e il fotogiornalista Sergio Ramazzotti .
Ramazzotti parte da un aneddoto, più di dieci anni fa Chris Anderson era direttore di Wired e in un’intervista dichiarò che il fotogiornalismo era condannato a scomparire. L’estinzione sarebbe stata da imputare a tutti coloro che con uno smartphone in tasca potevano documentare in tempo reale cosa stesse accadendo in ogni parte del mondo.
Ramazzotti, esattamente dieci anni fa, partecipò alla fondazione di un’app, Parallelo Zero, che è proprio un’agenzia foto giornalistica, “forse abbiamo fatto bene” ha commentato “oggi io faccio ancora il fotogiornalista e la nostra agenzia è ancora in piedi mentre Anderson non fa più questo lavoro ma è diventato un imprenditore di droni di successo. Noi dissentiamo, oggi come allora, da Anderson perché quotidianamente i fatti ci dicono che quasi ogni giorno uno dei nostri reporter che sta in giro per il mondo si imbatte in tante storie e persone inaspettate e senza di lui non sarebbero mai state raccontate”.
Il workshop è un incontro interattivo tra gli speaker e il loro pubblico e così i presenti sono stati invitati a osservare alcune immagini. Secondo Ramazzotti negli ultimi anni le testate giornalistiche hanno preferito pubblicare immagini poco didascaliche, e quindi ingannevoli per un lettore poco attento, per evitare di perdere grossi sponsor, soprattutto brand di lusso, che non gradirebbero immagini cruente accanto ai loro marchi.
Ma a volte il potere delle immagini è così imprevedibile che una sola ed unica foto è riuscita a svegliare le coscienze mondiali dall’indifferenza che si era generata intorno alla tragedia dei migranti siriani. La foto in questione ritrae il cadavere del piccolo Aylan Kurdi accovacciato sulla battigia della spiaggia turca di Budrum, e quella foto, tecnicamente imperfetta, è diventata il simbolo di questa tragedia.
La ricerca delle tante piccole storie che sono dietro a una notizia è il punto cardine del nuovo modo di narrare. Anche nel giornalismo sportivo, come ha detto Marco Cattaneo, ci si è avvicinati a questo approccio, utilizzato da Sky per la prima volta nella cronaca dei mondiali in Brasile. “Abbiamo notato che raccontare una storia attraverso il video e le immagini legate agli aspetti quotidiani degli eventi sportivi e agli aspetti personali dei giocatori funziona, ed è confermato dagli ascolti”.
Alessia Sirci