Le news leak, la cosiddetta fuga di notizie riservate, è una delle questioni più scottanti del giornalismo investigativo. L’incontro “Football Leaks and Panama Papers: due storie di grande giornalismo”, avvenuto al Palazzo Graziani, ha focalizzato la sua attenzione proprio su questi due grandi progetti giornalistici in cui le news leak hanno ricoperto un ruolo centrale. A presenziare il panel sono state tre importanti figure del reporting investigativo: Stefan Candea dell’European Investigative Collaborations, Adam Thomas direttore dell’European Journalism Centre e Mar Cabra dell’International Consortium of Investigative Journalism.
Football Leaks e Panama Papers hanno rivoluzionato il modo di fare giornalismo, e in particolare di collaborare. A spiegare come si è svolto quest’innovativo tipo d’indagine investigativa sono stati Stefan Candea e Mar Cabra, che passo dopo passo hanno esposto come hanno agito, che procedimento e che tecnologie hanno usato.
Cabra, capo del ICIJ, una piccola organizzazione indipendente che si occupa della ricerca dei dati, ha lavorato su vari progetti riguardo le fughe di notizie, e in particolare su Panama Papers. La raccolta di oltre 2,6 terabyte, consegnata al ICIJ, ha mostrato al mondo l’esistenza dei paradisi fiscali e di società offshore, includendo inoltre l’identità di manager, azionisti e aziende che conducevano un business non pagando tasse. Tutti i membri del team ICIJ si sono spesi al massimo nelle ricerche e hanno pubblicato tutti i segreti all’unisono, rendendo più forte l’impatto delle informazioni.
Candea, che è stato dietro il caso Football Leaks, ha raccontato come alcune piattaforme e altri strumenti, Hoovers in primis, hanno aiutato la raccolta dei dati e la ricerca, dando vita a una collaborazione globale e aprendo le nuove frontiere del giornalismo.
I team investigativi transfrontalieri attraverso la gestione di dati, fonti e leak svolgono un ruolo importante ed essenziale per l’informazione, producendo delle reti investigative senza precedenti.
Federica Bonetti